Consigli d’autore per un viaggio in Sardegna (in 6 tappe)

di Vanessa Roggeri | 23.05.2015

CAGLIARI:
Cagliari è la città in cui sono nata e cresciuta e che fa da sfondo al mio nuovo romanzo Fiore di Fulmine. Chiamata la città bianca per il colore delle rocce calcaree sulle quali è arroccata, ogni giorno Cagliari con i suoi quartieri storici, le viuzze ripide, le sue torri medievali, i bastioni e le chiese antiche, dà il benvenuto a migliaia di croceristi. Per me che la amo è come una perla incastonata nel Golfo degli Angeli, una città ancora a misura d’uomo che profuma di sale e di storia millenaria.

NORA:
La protagonista di Fiore di fulmine si chiama Nora, in onore della giudicessa Eleonora d’Arborea, e in onore di Nora, città fenicio-punica situata sul mare a pochi chilometri da Cagliari. Nell’infanzia, questa città con le sue terme, le colonne che non sorreggevano nessun tetto, l’anfiteatro scavato nella roccia, i meravigliosi mosaici e le strade lastricate che proseguivano sotto l’acqua finendo chissà dove, mi appariva come una città mitica, una piccola Atlantide dal bellissimo nome. Ha stuzzicato la mia fantasia e ha contribuito a far nascere in me la passione per l’archeologia.

LE MINIERE DELL’IGLESIENTE:
Nora nasce in un piccolo villaggio minerario, perciò non posso che suggerire di fare tappa nel sud-ovest dell’isola, e compiere un tour affascinante tra le miniere dell’Iglesiente alla scoperta di un pezzo di storia importantissimo della Sardegna. Dalle miniere di Monteponi a Buggerru, tra canyon, incantevoli insenature e villaggi ormai abbandonati, fino ad arrivare a Masua e al suo Porto Flavia, una stupefacente galleria che si apre su una scogliera a picco su acque turchesi dove un tempo i minerali venivano caricati direttamente sulle navi.

GALTELLÌ:
A pochi chilometri da Dorgali, forse non tutti sanno che arroccato sulla roccia calcarea esiste Galtellì, un borgo davvero adorabile fermo nel tempo, dove il premio nobel per la letteratura Grazia Deledda ha ambientato il suo romanzo più famoso, Canne al vento. Qui, molto intelligentemente, è stato istituito il Parco Letterario Grazia Deledda, che ripercorre tutti i luoghi del romanzo, fino alla casa museo delle tre sorelle protagoniste del libro. Come autrice sarda non posso che promuovere una visita al paese che ha ospitato una delle mie scrittrici preferite.

BURGOS:
Amo la Sardegna perché è non è soltanto mare e spiagge, ma soprattutto natura selvaggia. Intorno a Burgos, piccolo paese nel comune di Sassari, c’è una vasta foresta di lecci, querce e sughere che offre degli scorci incantati. Nella zona, oltre a nuraghi e domus de janas, sono presenti i rari asinelli bianchi e il bosco di tassi più grande d’Italia. Il paesaggio è dominato da un castello posto in cima a un picco granitico, testimonianza dell’epoca medievale che in Sardegna ha assunto la forma istituzionale unica al mondo del Giudicato. Nei dintorni, posto a cavallo del Tirso, si può visitare Pont’Ezzu, un ponte romano perfettamente conservato.

NURAGHE ERISMANZANU:
E finalmente giungiamo al nuraghe di Erismanzanu, comune di Esporlatu a pochi chilometri dalla foresta di Burgos, nella zona del Goceano. Un nuraghe suggestivo, quasi magico direi, che ha colpito in pieno la mia fantasia: appena l’ho visto ho subito deciso che quello sarebbe stato il rifugio di Ianetta, protagonista del mio primo romanzo Il cuore selvatico del ginepro. È alto 8 metri, la base è costituita da blocchi mastodontici di trachite, un vero monumento della storia sarda che custodisce al suo interno un gigantesco leccio secolare.

VanessaRoggeri

*L’autrice – Vanessa Roggeri (nella foto sopra, ndr) è nata e cresciuta a Cagliari. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d’infanzia. Queste storie di una Sardegna antica, magica e misteriosa l’hanno segnata profondamente facendole nascere il gusto per la narrazione e il desiderio di mantenere vivo il sottile filo che ci collega a un passato ormai perduto. Per Garzanti ha pubblicato Il cuore selvatico del ginepro. Ora arriva in libreria Fiore di fulmine

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Fonte: www.illibraio.it