Il maresciallo Maccadò vent’anni dopo: Andrea Vitali racconta le origini e il futuro del suo amato personaggio

di Redazione Il Libraio | 27.10.2023

Andrea Vitali, amato e prolifico scrittore di Bellano, torna in libreria con Sua Eccellenza perde un pezzo, un nuovo capitolo della serie bestseller che vede protagonista il maresciallo Maccadò, personaggio molto amato da lettrici e lettori.

Un personaggio, tra l’altro, che ha cominciato le sue avventure circa 20 anni fa, in La signorina Tecla Manzi.

Sua Eccellenza perde un pezzo, inoltre, è anche il 40esimo libro di Vitali pubblicato dalla casa editrice Garzanti.

IL NUOVO ROMANZO IN USCITA A OTTOBRE

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La trama del nuovo libro, naturalmente, ci porta a Bellano: i fratelli Venerando e Gualtiero Scaccola sono titolari dell’omonima forneria. Si alternano in negozio con un sincronismo perfetto, che però inizia a cedere la mattina del 7 aprile 1930. Quel giorno, infatti, bussa alla porta del loro tran tran la lettera in cui il segretario del sindacato panettieri di Como chiede una mano per l’idea che gli è venuta: organizzare una gita in battello degli iscritti comaschi in quel di Bellano per onorare l’anniversario della fondazione di Roma. E il mondo degli Scaccola sembra andare a gambe all’aria. Passare la missiva, con le relative incombenze, al segretario comunale, non li mette al riparo. Perché quello che si insinua nella loro quiete attraversa con la forza di un’onda irresistibile il cuore di Gualtiero, che ora smania per avere dalla vita tutto ciò che il lavoro gli ha impedito di godere.

Ma in quella tiepida primavera sembra abbia iniziato a palpitare anche il cuore del carabiniere Beola, da qualche tempo osservato speciale del maresciallo Maccadò, preoccupato che il giovane non commetta sciocchezze violando il regolamento dell’Arma. Anche lui però dovrebbe stare attento, perché indispettire la moglie Maristella potrebbe rendergli la vita difficile. E finalmente arriva il gran giorno dei panettieri a Bellano, impreziosito dal Federale di Como in persona, che vorrebbe saperne di più di quel paese turbolento dove non si riesce a tenere in piedi una sezione di partito neanche a piangere. Ma niente, dev’esserci qualcosa nell’aria che fa andare tutto storto, perché sul più bello un furto, che parrebbe inspiegabile, finisce per agitare acque già fin troppo mosse…

I TANTI PREMI VINTI

In attesa di leggere Sua Eccellenza perde un pezzo, un passo indietro: va infatti ricordato che, negli anni, con i suoi romanzi Vitali ha vinto diversi premi: basti pensare che Il procuratore ottenne nel 1990 il premio Montblanc per il romanzo giovane, mentre Una finestra vistalago si aggiudicò nel 2004 il premio Grinzane Cavour (sezione narrativa) e il premio Bruno Gioffrè; quanto a La figlia del podestà, nel 2006 ha conquistato il Bancarella, mentre nel 2008 La modista ha portato a casa il premio Ernest Hemingway; diversi riconoscimenti anche per Almeno il cappello nel 2009: dal premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante al premio Campiello sezione giuria dei letterati, oltre alla cinquina del Premio Strega; dal canto suo, nel 2011 Olive comprese ha vinto il premio internazionale di letteratura Alda Merini, e nel 2021 Un bello scherzo ha ricevuto il Gran Trofeo Casinò di Sanremo.

Tra i riconoscimenti andati a Vitali, che qui di seguito abbiamo potuto intervistare in occasione della doppia ricorrenza, anche il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia nel 2008, il premio De Sica nel 2015, il premio Giovannino Guareschi per l’Umorismo nella Letteratura nel 2019 e il premio Racalmare Leonardo Sciascia nel 2022.

LA PAROLA ALL’AUTORE

Vitali, ricorda come arrivò l’ispirazione per il personaggio del maresciallo Maccadò?
“Non fu ispirazione, lasciamola ai poeti, ma necessità stringente poiché un luogo come quello dove le storie sono ambientato sarebbe stato zoppo, incompleto insomma, se privo della sua bella caserma con tanto di maresciallo al comando. E di origine meridionale, sia per rispettare una certa tradizione, sia per permettermi di trasferire in lui le suggestioni, gli incantamenti, le sensazioni del tutto personali ma atte a farlo innamorare di questa terra”.

Cos’ha rappresentato nel suo percorso di autore Una finestra vistalago?
“Un passaggio di confine tra un’editoria in alcuni casi quasi di nicchia a un’altra dove invece si è dispiegata la possibilità di diffondere ben diversamente queste storie. E la scoperta, piacevolissima, di vedere che le suddette, pur non avendo altro scopo se non quello di divertire, hanno avuto un’accoglienza che continuo a verificare e che a tratti mi lascia ancora stupito. Il merito di Una finestra vistalago è stato quello di fornire ai lettori una dichiarazione d’intenti, che nella maggior parte dei casi è stata rispettata (o almeno così mi auguro)”.

A ottobre uscirà il nuovo capitolo della serie (tra l’altro si tratta del suo 40esimo libro con Garzanti): ha in mente molte nuove trame legate a questo amatissimo personaggio?
“Vorrei averne più di molte e con esse, così, garantirmi un pari numero di anni a venire. Ma sono ottimista, confido nella fortuna che mi ha sempre accompagnato e che a volte, svoltando un angolo mentre passeggio, mi ha fatto trovare l’occasione per raccontare. Dovendo però rispondere con certezza, oltre alla numero quaranta, c’è la quarantuno, che ha già uno scheletro solido. Un paio d’altre, invece, sono in stato embrionale e, come si sa, per diventare essere vivente un embrione necessita di tempo”.

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Fonte: www.illibraio.it