La grandezza della poesia di Caproni, protagonista sui social

di Redazione Il Libraio | 21.06.2017

Poeta, insegnante e traduttore, Giorgio Caproni è stato uno dei più fini intellettuali del Novecento italiano. Oggi ha avuto un picco di celebrità postumo: la poesia Versicoli quasi ecologici (contenuta nella raccolta Res Amissa) è stata proposta per l’analisi del testo alla prima prova di maturità, rendendo il poeta un trend su Twitter e in generale sui social.

Giorgio Caproni nasce a Livorno nel gennaio 1912 e a soli dieci anni la famiglia si trasferisce a Genova, della quale il poeta scrive: “La città più mia, forse, è Genova. Là sono uscito dall’infanzia, là ho studiato, son cresciuto, ho sofferto, ho amato. Ogni pietra di Genova è legata alla mia storia di uomo. Questo e soltanto questo, forse, è il motivo del mio amore per Genova, assolutamente indipendente dai pregi in sé della città. Ed è per questo che da Genova, preferibilmente, i miei versi traggono i loro laterizi”.

Nel 1937 Caproni sposa Rina Rettagliata, compagna di vita, e nel ’39 si trasferisce a Roma, dove vivrà con la moglie per tutta la vita; chiamato alle armi nel 1940, prende parte alla campagna di Francia, che più tardi definì come “un capolavoro di insensatezza”. Muore a Roma nel 1990, a 78 anni.

Caproni ha finemente tradotto diverse opere francesi, tra le quali ricordiamo: Il tempo ritrovato di Proust, I fiori del male di Baudelaire, Bel Ami di Maupassant, L’educazione sentimentale di Flaubert e alcune poesie di Apollinaire.

La sua poesia si caratterizza per l’accurata costruzione metrica e il ritmo incalzante, spezzato, che, unito a un tono medio, va a formare quelle strofe veloci che caratterizzano l’opera poetica di Giorgio Caproni. Tra i temi più ricorrenti della sua poetica ricordiamo Genova e Livorno, la riflessione sul linguaggio e l’affetto per la madre, cui dedica alcuni tra i suoi versi più belli:

Livorno, quando lei passava,
d’aria e di barche odorava.
Che voglia di lavorare
nasceva, al suo ancheggiare!

Sull’uscio dello Sbolci,
un giovane dagli occhi rossi
restava col bicchiere
in mano, smesso di bere.

Giorgio Caproni, da Il seme del piangere, 1959

Sebbene sia uno dei più importanti poeti del Novecento italiano, difficilmente al liceo si riesce purtroppo ad approfondire l’opera di Caproni, per questo ha destato curiosità il fatto che sia stato scelto per l’analisi del testo alla prima prova della Maturità, tanto che su Twitter si sono scatenati i commenti più disparati.

Insomma, Caproni è stato trasformato per un giorno in un “meme” vivente:

Nota: l’immagine in alto è di Dino Ignani

Fonte: www.illibraio.it