Le mie 10 librerie preferite di Barcellona (parola di esperto)

di Jorge Carrion | 06.09.2015

Laie

Quando si è giovani, si pensa che tutto ciò che è straniero e lontano sia migliore: ho dovuto fare il giro del mondo per rendermi conto che a Barcellona c’erano tante librerie che non hanno niente da invidiare alle migliori d’Europa e del resto del mondo. Una di queste è la Laie. Ci lavora Damià, il mio libraio. È la sua presenza ciò che importa, anche se il caffè è buono e hanno un’ampia selezione di titoli nazionali ed internazionali, di giornali e riviste.

(fonte immagine: pagina Facebook ufficiale)

La Central

Tanto la sede di Calle Mallorca, con caffetteria, quanto quella del quartiere del Raval, senza caffetteria, mi accompagnano da quando studiavo all’università. In entrambi i locali si respira amore per la lettura e per la sua incarnazione, il libro.


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Altaïr

Dico sempre che è la migliore libreria di viaggi al mondo, pur sapendo che quest’affermazione non ha molto senso. In nessun altro posto ho visto una tale quantità di libri (guide, raccolte di poesie, saggi, romanzi) ordinati per città, nazioni e continenti. Il luogo perfetto per preparare la tua prossima avventura.

Gigamesh

Prima di essere un lettore di classici, sono stato lettore di libri di genere. I fumetti, i giochi di ruolo, i romanzi gialli e di fantascienza mi hanno formato, mi hanno plasmato, e sebbene abbia provato a lungo a reprimerli, sono risorti con forza nella mia trilogia “I Morti” (Los Muertos), “Gli Orfani” (Los Huérfanos) e “I Turisti” (Los Turistas). Gigamesh è stata la mia prima libreria a Barcellona. Vivevo a trenta chilometri di distanza quando ero bambino ed adolescente, e da Gigamesh ci andavo il sabato, in treno, in pellegrinaggio.
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Documenta

È un’istituzione. Ha cambiato sede, ma non anima. Il suo libraio indossa il papillon. All’ingresso ci sono i saggi di musica e storia, i più complessi, i più difficili, per dissuadere coloro che non leggono sul serio.

+Bernat

Si definisce un “magazzino di cultura” e di questo si tratta: un luogo dove mangiare, conversare, leggere, comprare un libro, assistere a una presentazione. La sostengono una comunità di lettori, il vicino Enrique Vila-Matas e Montse, instancabile e sorridente.


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La Calders

Paradossalmente nel quartiere di Sant Antoni, con il suo favoloso mercato domenicale di libri usati, non c’era nessuna libreria finché non ha aperto questa, nel Passaggio Calders, in omaggio al geniale scrittore Pere Calders.


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La Memoria

Può esistere nome migliore per una libreria? Nel quartiere di Gràcia, come parte di una rete di altri trenta stabilimenti: un quartiere libraio.

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Nollegiu

Il suo nome significa “Non leggete”. Quello che ottiene Xavi, la sua alma mater, è proprio il contrario. Una piccola libreria, nel quartiere postindustriale di Poblenou, dove ho trascorso ore con Sagar Forniés facendo ricerche per il fumetto “Barcellona. I vagabondi dei rottami” (Barcelona. Los vagabundos de la chatarra). Mi ricorda una piccola gioielleria.

(fonte immagine: pagina Facebook ufficiale)

Casa Usher

Ancora non la conosco. So che si trova in una casa preziosa, ristrutturata, nel quartiere di Sarrià. E so che il racconto di Poe mi incanta. E che la libraia dice sui social network di essere una fan del mio primo romanzo, un romanzetto d’amore il cui nome non voglio ricordare. Ma le migliori librerie sono sempre quelle sconosciute, quelle future, quelle che sono ancora solamente desiderio.

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(Traduzione di Marilena de Chiara)

L’AUTORE – Jorge Carrión, classe ’76, che ha scritto questa sua “lista” per ilLibraio.it, insegna letteratura contemporanea e scrittura creativa presso l’Universidad Pompeu Fabra di Barcellona. E collabora come critico per varie testate come El Pais e Letras Libres. E’ in uscita per Garzanti Librerie, reportage autobiografico in cui compie un giro per il mondo (e un viaggio nel tempo): un libro di grande fascino, tutto dedicato ai librai e ai loro negozi…

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Fonte: www.illibraio.it