Delle novelle verghiane lo scrittore Massimo Bontempelli ha detto: «La brevità estrema di Verga è fatta soprattutto di soppressione d’alcuni tratti del racconto. Non esistono più le zone di passaggio. La sicurezza con la quale esse sono state recise, al punto esatto, è spaventosa; sono tagli improvvisi e netti, che riempiono di coltellate tutta la narrazione». Le «coltellate» inferte al tessuto compatto del narrare tradizionale sono aperture sulla realtà, rappresentano i varchi attraverso i quali la chiamata stentorea dei simboli giunge fino alla nostra coscienza.
Delle novelle verghiane lo scrittore Massimo Bontempelli ha detto: «La brevità estrema di Verga è fatta soprattutto di soppressione d’alcuni tratti del racconto. Non esistono più le zone di passaggio. La sicurezza con la quale esse sono state recise, al punto esatto, è spaventosa; sono tagli improvvisi e netti, che riempiono di coltellate tutta la narrazione». Le «coltellate» inferte al tessuto compatto del narrare tradizionale sono aperture sulla realtà, rappresentano i varchi attraverso i quali la chiamata stentorea dei simboli giunge fino alla nostra coscienza.