La fama di Aretino – che sperimentò molti generi letterari e fu critico d’arte apprezzato – è legata ai dialoghi delle prostitute (poi riuniti e pubblicati con diversi titoli). La struttura del dialogo morale e pedagogico è parodiata dai bassi temi di conversazione e dal compito paradossale affidato alle sconce interlocutrici di essere, rispetto a quella materia, sia partecipi sia castigatrici. La verve dissacrante di Aretino si esprime in una sperimentazione linguistica che, alternando comico, epico, osceno, religioso, laudatorio e ricattatorio, manifesta il suo spirito derisorio e sarcastico nei confronti dei costumi sociali e il suo scetticismo morale.
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