Nato nel 1935 nell’isola dello Shikoku, nel sud-ovest del Giappone, Kenzaburo Oe, premio Nobel per la letteratura nel 1994, è venuto a mancare all’età di 88 anni. La morte, come informa la casa editrice Kodansha, è avvenuta lo scorso 3 marzo.
Kenzaburo Oe, che nel corso della sua carriera letteraria ha ottenuto numerosi altri riconoscimenti, è sempre stato presente nella vita pubblica, e ha fatto sua la campagna contro l’energia nucleare e in favore del pacifismo.
A pubblicare in Italia i suoi libri è la casa editrice Garzanti.
Il suo esordio, L’animale d’allevamento, uscito nel 1957, fu un successo di pubblico e critica.
Nel 1963 nacque il suo primo figlio, Hikari, affetto da una gravissima lesione cerebrale. L’anno dopo non a caso pubblicò Un’esperienza personale, in cui narrò di un padre che rifiuta la menomazione del figlio e che pensa di ucciderlo, un libro che è un atto d’accusa contro i pregiudizi sociali nei confronti dell’handicap.
È del 1965 l’uscita di Note su Hiroshima: alle 8:15 del 6 agosto 1945, un aereo statunitense sgancia un ordigno nucleare sulla città di Hiroshima, e dal quel momento il mondo cambia per sempre. Nel suo commovente ricordo, Kenzaburō Ōe racconta delle tante vittime – giovani, anziani, donne e bambini – causate da quell’esplosione, ma anche dei valorosi sforzi compiuti in quei terribili momenti, e negli anni a venire, dai medici e dai sopravvissuti. Uno dei più importanti scrittori giapponesi denuncia così l’enormità della devastazione compiuta, ma contemporaneamente prende vita il ritratto dolce e sensibile della gente di quella città distrutta. E, attraverso le testimonianze raccolte, nasce dalle pagine di questo libro un accorato e fermo atto d’accusa contro il proliferare delle politiche nucleari, e contro ogni tipo di violenza.
Lettore onnivoro (tra le sue passioni anche Dante), Kenzaburo Oe deve molto alla nonna, che gli insegnò arte e oratoria.
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Fonte: www.illibraio.it