Il latino, scienza dell’essere umano
Intorno al latino girano pregiudizi e opinioni infondate. Chi lo ama di rado prende posizione pubblica in sua difesa. Gli stessi insegnanti tacciono; alcuni dubitano perfino del senso del loro lavoro.
Per la maggior parte di quelli che si pronunciano pubblicamente sul latino – mi riferisco soprattutto a signori e signore che rivestono incarichi dirigenziali, in politica e negli ambienti della cultura – il latino è inutile.
Tanta mancanza di argomenti rivela che i detrattori del latino non sanno che cosa sia il latino, e viene anche da pensare che non sappiano neppure che cosa siano la matematica o la biologia, dato che lo studio di qualunque materia si comprende sempre rispetto allo studio di un’altra, nell’insieme armonioso dei saperi. Io credo, al contrario, che del latino abbiamo più che mai bisogno, e penso anche che l’insegnamento del latino debba essere non solo protetto là dove già esiste, ma esteso come materia obbligatoria a tutti gli ordini di scuola, incluse le elementari e le medie, nelle forme più consone all’età degli studenti.
Quando parliamo di latino, parliamo di una doppia dimensione: parlato e scrittura. A noi, oggi, il latino interessa come lingua scritta: lingua letteraria, lingua di cultura. Tale distinzione non va mai dimenticata. Chi non l’ha chiara può arrivare a confusioni gravi, come pretendere che il latino faccia quello che ci si aspetta dall’inglese o da una qualunque altra lingua di uso corrente. Il latino fa altro, ovvero fa quello che fanno le scritture: ragiona e rappresenta.
Quello parlato è tutt’altro che ininteressante. Ma dov’è? È mutato nel corso dei secoli, dando luogo a un gran numero di altri idiomi, le cosiddette lingue romanze, compresi il nostro italiano e molti dialetti dell’italiano.
Quello scritto, invece, si è perpetuato in forme regolari, prescritte da una certa normativa, opponendosi alla corrente del tempo trasformatore; si è dato una grammatica e un’estetica.
Il latino scritto è una scienza, non meno della matematica o della biologia. Per questo va studiato. Come ogni scienza, ha un suo sistema simbolico e una sua storia. Osserva i comportamenti dell’essere umano, come individuo sociale, li rappresenta, e indica problemi e soluzioni.
Quando dico “comportamenti”, “problemi” e “soluzioni” intendo qualunque comportamento, qualunque problema, qualunque soluzione: dalle relazioni private a quelle pubbliche, dall’osservazione dell’universo alla ricerca della felicità, includendo lo studio di realtà sommerse e nascoste, come la struttura della materia, il destino del mondo, la sostanza del divino.
Il latino è scienza dell’essere umano e, come tale, ha formato nei secoli forme espressive, stili di pensiero, immagini di società, modelli di comportamento, diramandosi in altri discorsi.
Il discredito cui lo studio del latino è costretto in questi tempi riflette un’idea banalmente utilitaristica di lingua: lingua come strumento, lingua come cosa di tutti, lingua che c’è sempre e comunque… Non è così. La lingua è un fine, perché è costruzione del senso e dei modi in cui esprimere il senso e dar vita a un mondo comune.
I giovani possono studiare il latino nei modi più vari e più creativi, e la scuola deve guidarli con sapienza e con generosità, nel rispetto delle inclinazioni individuali, sempre infondendo il piacere della novità e della sorpresa e stimolando al confronto tra il passato e il presente, così da illuminare differenze e continuità. Al latino chiunque si può avvicinare in qualunque età. Bisogna però tenere a mente che la forza, l’energia e la ricchezza di visioni che ne possono trarre i giovani sono incomparabilmente maggiori.
Negli anni dell’adolescenza, quando il cuore e la mente più hanno bisogno di nutrirsi e di credere nei propri mezzi, l’individuo acquisisce attraverso il latino una comprensione storica dell’esistenza: apprende che questa comincia molto prima della sua nascita anagrafica; apprende che non è solo, che vive da millenni e che tutto il passato, anche il più remoto, lo riguarda. E così impara a rintracciare l’origine di un’abitudine mentale, il percorso di una metafora, il senso di una vicenda, la profondità di quella cosa che chiamiamo esperienza.
Ed evita di schiacciare la sua esistenza sull’attualità dell’ultimo momento, sviluppa ironia e fantasia, si protegge dal conformismo e dalle mode, sa immaginare altro, perché sa fare confronti tra questo e quello, mettere in luce quel che è solo implicito o dissimulato. E seguirà più facilmente la via della verità e riconoscerà più sicuramente la menzogna e l’inganno. E si manterrà libero nel giudizio e nell’azione e si batterà per la libertà di tutti.
Lo studio del latino è ideale per i giovani anche perché è gioco, esperimento, interlocuzione sempre aperta, partita infinita. È laboratorio, dove le sostanze sono la lingua e il pensiero, e gli errori di interpretazione creano ipotesi e suggestioni, e si rivela un tempo antico che ancora ha molto da dirci sui segreti del già fatto e su quelli del da farsi.
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IL NUOVO NUMERO DELLA GUIDA LEGGERE IL MONDO E IL PROGETTO IL LIBRAIO SCUOLA – Un progetto, partito nel corso dell’estate 2023, tutto dedicato alla promozione della passione per la lettura tra le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori, e che si rivolge in particolare alle docenti e ai docenti, ma anche a famiglie, educatrici, educatori, associazioni e a chi lavora nelle librerie e nelle biblioteche.
Parliamo di Il Libraio Scuola, che tante lettrici e tanti lettori del nostro sito hanno già avuto modo di scoprire, iscrivendosi alla nuova newsletter dedicata, scaricando il primo numero della guida digitale gratuita Leggere il mondo, e leggendo ogni settimana nuovi articoli a tema nell’apposita sezione.
Considerando cruciale il ruolo dei libri e delle storie nella crescita degli adolescenti, sin dal debutto online del 2014, infatti, la piattaforma ilLibraio.it dedica molta attenzione, anche sui profili social del sito edito dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, al tema della promozione della lettura tra i più giovani e ai dibattiti legati alla scuola e all’educazione. Lo conferma, tra l’altro, la scelta di aprire (nell’ottobre 2022) un profilo TikTok, oggi seguito da oltre 56mila follower.
L’obiettivo del progetto Il Libraio Scuola è quello di proporre un luogo digitale – ricco di articoli e consigli di lettura – interamente dedicato alla promozione della lettura nelle scuole superiori, accompagnato da uno strumento innovativo, una guida periodica, per presentare alle insegnanti e agli insegnanti in particolare, e a chiunque interagisca con le studentesse e gli studenti, una selezione di letture, oltre ad altri contenuti speciali.
Il secondo numero di Leggere il mondo presenta decine di suggerimenti di lettura, tra cui quelli di Nicola Gardini*, ed è pensato in vista delle vacanze estive 2024…
L’AUTORE* E IL NUOVO LIBRO – Secondo Nicola Gardini – docente di Letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford e presidente della casa editrice Salani – studiare è innanzitutto esercizio dello sguardo. Il primo modo che gli esseri umani hanno di accedere alla conoscenza, da bambini così come da adulti, è infatti osservare la realtà che li circonda… In Studiare per amore – Gioie e ragioni di un infinito incanto (Garzanti) lo scrittore e saggista classe ’65 porta la parola “studiare” fuori dalle aule scolastiche, spogliandola dei significati deteriori eppure oggi più in voga: liberato dal senso del dovere e dell’imposizione, lo studente diventa studioso, finalmente in grado di riconoscere nello studio la passione, l’intima ricerca, il dono di innumerevoli possibilità.
Gardini (qui i suoi articoli per ilLibraio.it) ha vinto con il romanzo Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli) il premio Viareggio-Rèpaci nel 2012.
Per Garzanti ha firmato invece Viva il latino, tradotto in molte lingue, Con Ovidio, Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo, Rinascere, Il libro è quella cosa, Viva il greco e Nicolas, oltre al più recente Consigli a un giovane poeta.
Fonte: www.illibraio.it