Voglio raccontarvi come è nata la copertina del mio ultimo romanzo, La stagione bella.
Nel processo creativo c’è qualcosa che, in fondo, somiglia a uno dei tratti caratterizzanti la storia narrata: il mistero dell’identità.
Da molti anni disegno e dipingo, oltre che con i sistemi tradizionali, anche con l’ausilio delle tecniche digitali. Uso indifferentemente la matita, la penna biro, le chine, gli acrilici o la tavola grafica. Mi piace lavorare su processi illusionistici che trasferiscono un’idea, da un semplice schizzo a un’opera complessa, invertendo spesso l’ordine dei fattori, e arrivando a un risultato che è il frutto di una commistione costante tra tecnica “analogica” e tecnica digitale.
Tornando al mio libro, qualcuno ha immaginato che la fotografia della donna in copertina fosse stata generata dall’intelligenza artificiale, in realtà si è trattato di una lunga e complessa elaborazione di tecniche miste.
Da qualche tempo, e in una rapida accelerazione, sono stati messe a disposizione di tutti, e a prezzi accessibili, diverse applicazioni che consentono, grazie a un algoritmo, di trasformare poche righe di istruzioni in immagini confezionate.
La stessa cosa è accaduta per la copertina de La stagione bella. Avevo un’idea iniziale, e ho cominciato a buttare giù una serie di schizzi. Poi sono passato a un primo dipinto eseguito con la tavola grafica. E infine ho trasformato quel dipinto in una riproduzione fotografica, interpolando software differenti, che fosse il più possibile fedele all’idea dello schizzo iniziale e al dipinto che ne è seguito.
È un processo che chiede molta pratica e altrettanta pazienza, passa attraverso la ricerca, non tanto della perfetta verosimiglianza, quanto, piuttosto, di una piccola verità umana.
Del dipinto, lo step intermedio del processo, è stata comunque realizzata una cartolina che è stata distribuita mesi fa in una tiratura limitata. Il ritratto fotografico della copertina de La stagione bella quindi, al di là degli esiti, che ciascuno ha il diritto di apprezzare o criticare, è fondamentalmente la traduzione di un’idea, di un clima, di un piccolo mondo che chi leggerà la storia forse potrà ritrovare.
Una vita che è esistita, sin dall’inizio, in uno dei mondi paralleli del mio immaginario.
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L’AUTORE E IL SUO NUOVO ROMANZO – Francesco Carofiglio torna con un nuovo romanzo, La stagione bella (Garzanti). Un libro che fa riflettere sulla vita, sulle scelte, sul dolore e sulla speranza. Una storia intima, dentro cui tuffarsi e perdersi. E alla fine, ritrovarsi.
Scrittore, architetto, illustratore e regista, Francesco Carofiglio, ha pubblicato, tra gli altri, L’estate del cane nero (Marsilio 2008), La casa nel bosco col fratello Gianrico (Rizzoli 2014), L’estate dell’incanto (premio selezione Bancarella 2020) e Le nostre vite (Piemme 2021).
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Fonte: www.illibraio.it