Libri ambientati a scuola per ripartire dopo la pausa estiva

di Redazione Il Libraio | 10.09.2022

L’estate ormai volge al termine, e per tante persone è arrivato il momento di rientrare a scuola o al lavoro. Abbiamo quindi pensato di consigliare tre letture che possano offrire a lettrici e lettori (di età diverse) spunti di riflessione, oltre allo spirito giusto per ritornare tra i banchi o dietro le postazioni e le scrivanie: il nuovo libro di uno dei più amati insegnanti italiani, lo scrittore Enrico Galiano, la storia ambientata in un liceo romano firmata da Gaja Cenciarelli e il romanzo di Espérance Hakuzwimana.

Scuola di felicità per eterni ripetenti

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Autore: Enrico Galiano, da anni assiduo collaboratore de ilLibraio.it, ha esordito con Eppure cadiamo felici, a cui poi sono seguiti Tutta la vita che vuoi, Più forte di ogni addio, Basta un attimo per tornare bambini (illustrato da Sara Di Francescantonio), Dormi stanotte sul mio cuore, L’arte di sbagliare alla grande e Felici contro il mondo, tutti lavori in cui è presente la sua esperienza come docente appassionato di storie.
Editore: Garzanti.
Genere: un libro che porta “a scuola di felicità”.
Pagine: 160.
Trama: arriva un momento in cui si è convinti che non ci sia più bisogno di imparare. Ma poi basta un attimo per capire che le sicurezze sono solo un modo per rispondere a tutta la paura che si ha. Perché vivere intensamente fa paura. A far capire quanto si stia sbagliando sono loro, i giovani. Loro rendono chiaro e lampante ciò che nella vita si è sempre saputo, ma non si sapeva di saperlo. O ci si rifiutava di saperlo. Perché la verità è una lama affilata che a un certo punto diventa pericoloso maneggiare, e pur di non farsi male si butta nel ripostiglio dei sogni impossibili, delle illusioni infantili.
Consigliato a… chi è pronto a imparare ad imparare.
Cosa ci è piaciuto di più: l’idea di essere eterni ripetenti.

Domani interrogo

domani interrogo gaja cenciarelli

Autrice: Gaja Cenciarelli, scrittrice e traduttrice, vive e lavora a Roma, dove insegna lingua e letteratura inglese. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri” e ha pubblicato, tra gli altri, Extra omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona 2006), Sangue del suo sangue (nottetempo 2011), ROMA. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe (Ventizeronovanta 2015), Pensiero stupendo (Lite Editions 2015). Per Marsilio, nel 2019 è uscito La nuda verità.
Editore: Marsilio.
Genere: un romanzo anticonvenzionale sulla scuola.
Pagine: 192.
Trama: nel liceo in cui insegna la professoressa protagonista del romanzo si parla romano, sembra di stare in un fumetto di Zerocalcare, la struttura è abitata da strani animali: alcuni disegnati sui muri, alcuni umani ma dalle cui bocche escono suoni incomprensibili per la professoressa che non ha mai pensato di avere la vocazione all’insegnamento, e invece ce l’ha, solo che non è una vocazione, è un mestiere. La professoressa infatti non ama la vocazione. La professoressa è un’intellettuale, ha studiato in Italia e all’estero. La professoressa cammina, cammina, cammina perché Roma è grande e perché camminando lei pensa. Gli studenti e le studentesse, invece, non camminano, vanno in motorino o in macchina, e non studiano, di certo non in Italia, anche se qualcuno di loro viene da altri paesi.
Consigliato a… chi vuole conoscere una scuola romana molto particolare.
Cosa ci è piaciuto di più: la caratterizzazione della vita scolastica.

Tutta intera

tutta intera hakuzwimana

Autrice: Espérance Hakuzwimana è nata in Ruanda nel 1991. Durante il genocidio è stata adottata da una famiglia italiana ed è cresciuta in provincia di Brescia. Dal 2015 vive a Torino, dove ha frequentato la Scuola Holden. Fa attivismo, anche sui social, collaborando con associazioni contro il razzismo. Ha raccontato la sua storia in E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana (People, 2019), e ora firma il romanzo Tutta intera.
Editore: Einaudi.
Genere: una storia di solidarietà e comprensione, di “vite spezzate e ricucite possono ancora, come
certi innesti, trovare il modo di fiorire”.
Pagine: 150.
Trama: il fiume Sele taglia in due la città, e Sara ogni giorno lo attraversa per andare a insegnare nella scuola di Basilici. I suoi studenti arrivano da tutte le parti del mondo e la guardano con diffidenza. La chiamano Signorina Bellafonte, perché anche se è nera (come la maggior parte di loro) non è una di loro: è cresciuta di là dal fiume, suo zio è un pezzo grosso del frutteto, e da quelle parti le pesche le chiamano oro rosa, perché sfamano molte famiglie. Sara è la figlia adottiva di un professore di liceo e della cuoca dell’asilo. Sua mamma preparava torte e coltivava rose, suo padre le ha insegnato la passione per le parole: il suo mondo da bambina aveva confini certi. Ora don Paolo le ha trovato questo lavoro, crede che lei sia la persona giusta. Giusta perché? Perché ha il loro stesso colore di pelle? Eppure questi ragazzini, che conoscono tre lingue e ne inventano una diversa ogni pomeriggio, la scrutano, la sfidano di continuo.
Consigliato a… chi vuole leggere una storia che racconta in modo realistico il mondo delle adozioni: l’autrice, infatti, si concentra sugli anni successivi all’adozione, finora poco presenti nella narrativa italiana.
Cosa ci è piaciuto di più: l’attenzione con cui vengono descritti i personaggi, a partire dalla lingua.

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(articolo in collaborazione con Upday)

Fonte: www.illibraio.it