Lunario 2022: una filastrocca di Andrea Vitali per l’anno che verrà

di Andrea Vitali | 27.12.2021

Gennaio è un mese freddo
grigiastro e corrucciato
mai però, senza, l’anno
sarebbe cominciato

Febbraio è piccolino
tra i dodici è il bambino
vorrebbe somigliare
agli altri suoi compari
e ogni quattro anni
tenta di stare al pari

Marzo è un po’ pazzerello
già per definizione
è vanitoso e crede
di essere il più bello
così per punizione
viene mortificato
senza nessun preavviso
con più di un acquazzone

Aprile dorme tanto
alcuni afferman troppo
ma mentre lui sbadiglia
e poi torna a dormire
il mondo si risveglia
reinizia a rifiorire

Maggio porta amore
ne ha sì tanto in borsa
che quello che gli resta
se non sa più che farne
lo dona pure agli asini
che iniziano a ragliare

Giugno profuma d’acqua
di alghe e di altre cose
svetta su ogni altro
l’alito della rosa
coglila con cautela
attento alle sue spine
c’è chi vorrebbe giugno
un mese senza fine

Luglio sopporta tutto
bagnanti e motoscafi
paziente come pochi
ci lascia divertire
poi fa pagare a tutti
codesta libertà
con la sua greve, densa
cappa di umidità

Agosto aspetta solo
il primo temporale
visto che dopo il caldo
la pioggia non fa male
e gli sorride il bosco
anche se pare strano
nessuno l’ha mai visto
sembra una fantasia
ma il bosco a questo serve
a generar magia

Settembre fa migrare
pastori greggi e uccelli
mitiga l’aria e offre
tramonti tra i più belli
per ammirare i quali
bello è stare all’aperto
occhio, però, conviene
stare un po’ al coperto

Ottobre va in ciabatte
sa di castagne e funghi
cammina mani in tasca
i passi un po’ più lunghi
pensa ma non lo dice
ch’è proprio un gran peccato
come svolazzi il tempo
che appena cominciato
ecco è già finito
e tocca fare spazio
a chi bussa alla porta
con mano che parrebbe
esser di mano morta

Al sentir ciò Novembre
s’indigna e ne ha ragione
fole, leggende, storie
sono la sua prigione
sotto il suo cielo invece
stellato e compiacente
santi beati e morti
ballano allegramente

Perché poi c’è Dicembre
che chiude l’anno in gloria
decano del lunario
e fine della storia
c’è un vecchio con la barba
scortato da sei renne
che vola nel suo cielo
nell’occasion solenne
e anche chi si finge
scettico o diffidente
la notte di Natale
solo per un istante
leva lo sguardo in alto
cercando di vedere
la slitta di quell’uomo
passare e poi sparire.

L’AUTORE E I LIBRI Andrea Vitali è nato e cresciuto a Bellano, paese affacciato sul lago di Como. Medico di professione, ha vinto numerosi premi per la sua attività di scrittore. Tra questi troviamo il premio Bancarella, vinto nel 2006 con La figlia del podestà, e il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009 vinto con Almeno il cappello, libro con il quale è arrivato anche finalista al premio Strega.

Scrittore prolifico, ha iniziato la sua attività letteraria nel 1990 con Il procuratore, un romanzo breve ispirato ai racconti di suo padre, e da quel momento non ha più smesso di scrivere, tanto da arrivare a più di sessanta pubblicazioni.

Nel suo ultimo romanzo, La gita in Barchetta (Garzanti), si intona una sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.

Fonte: www.illibraio.it