Obama a “Che tempo che fa”: “Spero che il mio libro sia una guida per i giovani”

di Redazione Il Libraio | 08.02.2021

Ieri sera l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato ospite a Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai 3: da remoto (in collegamento dagli Usa), certo, eppure pronto a rilasciare una lunga intervista esclusiva sulla sua autobiografia di grande successo in mezzo mondo, Una terra promessa, che in Italia è stata pubblicata da Garzanti nella traduzione di Giuseppe Maugeri, Maria Grazia Galli e Paolo Lucca.

“Una cosa che desideravo era trasmettere, soprattutto ai giovani lettori, l’idea che è possibile occuparsi di politica, di vita pubblica mantenendo la propria integrità e mantenendo quelli che sono i valori che permettono di fare il meglio per gli altri”, ha spiegato al conduttore.

Oltre a questo, tra gli scopi che voleva raggiungere, ha specificato che c’era anche quello “di dare alle persone la possibilità di ‘aprire il sipario’ e vedere che tutti i leader che si vedono in televisione sono degli esseri umani che devono prendere delle decisioni, che stanno cercando di sbrogliarsi in tutte queste prove da superare, che fanno errori e che bisogna imparare dagli errori commessi”.

Una terra promessa, in effetti, è il primo di due volumi che raccolgono sì le sue memorie presidenziali, ma che soprattutto si configurano come una riflessione sulle sue esperienze personali e su come ha vissuto gli oneri e le responsabilità del primo mandato.

Barack Obama - Una terra promessa

“Alla fine ci si trova sempre di fronte alle difficoltà, a dover gestire le contraddizioni, cose complesse, è così che va”, ha ricordato ieri sera l’ex Presidente. “La politica è imperfetta come tutte le cose che fanno gli esseri umani, però è possibile farla bene in un modo che possa dare un contributo positivo alla società, oppure [farla] in un modo meno positivo che porta a divisioni tra le persone e a conflitti”.

Quanto al suo rapporto con Michelle Obama, a sua volta autrice di un altro bestseller, Becoming. La mia storia (edito in Italia sempre da Garzanti, nella traduzione di Chicca Galli), ci ha tenuto a dire: “Michelle è molto critica, è molto dura. Uno dei motivi per cui l’ho sposata è perché lei mi spinge sempre a fare del mio meglio”.

copertina Michelle Obama_ Becoming

Quindi come ha commentato la “sua” first lady l’autobiografia? Stando alle parole di Obama, “lei, letto il libro finito, mi ha detto: ‘Sì, hai fatto una bella cosa!’, però mi ha chiesto come mai mi ci è voluto così tanto tempo a finire il mio primo volume quando lei il suo l’ha finito molto prima di me. Cosa posso dire? Tutti conoscono Michelle e sanno benissimo che è decisamente superiore a me. Il fatto che mi sopporti è anche una delle grandi meraviglie che descrivo nel mio libro”.

Libro che, oltre a ricostruire gran parte del loro rapporto, sviluppa anche, come già accennato, un ragionamento sulle possibilità e sui limiti del suo potere, facendo conoscere con uno sguardo diverso dinamiche legate a conflitti politici e alla diplomazia internazionale.

Ecco perché l’ex Presidente ci ha tenuto a specificare: “Spero, soprattutto per i giovani che possano essere interessati a questa carriera o comunque a far qualcosa nel mondo, che [il libro] possa servire da guida per il loro impegno“.

Interrogato, infine, sulle tre cose che ritiene più importanti nella vita, Obama ha subito risposto: “Mi piacciono i libri. Non semplicemente leggerli, perché imparo quando leggo, ma proprio l’oggetto libro. Uno dei grandi tesori della mia vita è che ho ricevuto libri siglati da molti autori: Toni Morrison, Nelson Mandela…”.

E, a proposito di un episodio vissuto con Gabriel García Márquez, ha raccontato che “il grandissimo scrittore latinoamericano mi ha dato una copia originale di Cent’anni di solitudine, uno dei suoi grandi capolavori, e nella dedica ha detto ‘Cento anni…’, poi ha cancellato ‘di solitudine’ e ha messo ‘di amicizia’, e ha apposto il suo nome. Ecco, queste cose per me sono dei grandi tesori che tengo come carissimi”.

Fonte: www.illibraio.it