Mi sfiora con un palmo, con un movimento lento, circolare, morbido che rassomiglia a una carezza. È una carezza interminabile. Leggera e gentile come un battito d’ali, un soffio di libellula. Il tocco d’amante di quel piccolo pesce anonimo senza branchie, dotato di un’unica gigantesca pupilla di zaffiro, è un prodigio, un miracolo. Mi sento scintillante come una stella marina, in armonia con pesci, anemoni e coralli. Ho voglia di cantare una musica d’acqua.