Viaggio a Ischia, dove i destini delle ragazze geniali cominciano a separarsi

di Annamaria Guadagni | 01.07.2021

Per chi ha voglia di seguire itinerari ispirati alla saga dell’Amica geniale, oggi si va a Ischia. L’isola che, intorno alla metà del secolo scorso, fu una piccola mecca del cinema, patria del nuovo esotismo mediterraneo, sceso alla portata dei ceti che stavano conquistando il benessere. Vi si girava di tutto: film di pirati, neorealismo d’appendice, il colossale peplum Cleopatra e poi tante commedie delle vacanze. Da quelle di Camerini con Vittorio De Sica ai musicarelli con Modugno e Mina. Charlie Chaplin la scelse per la prima di Un re a New York. Luchino Visconti si rifugiava nella sua villa teatro liberty a scrivere film. E Angelo Rizzoli, il commenda con la sigaretta finta tra le labbra,  trasformava Lacco Ameno e la baia con lo scoglio a forma di fungo in ritrovo del bel mondo, mentre produceva film girati sull’isola.

Quando sono andata a Ischia per “entrare” nei  luoghi di ambientazione del romanzo d’amore e d’adulterio che si trova nella saga di Elena Ferrante non immaginavo che ogni anfratto nascondesse chilometri di pellicola. E più che altro cercavo di guardarmi intorno con gli occhi di Lenù, la ginnasiale goffa  che nel 1959  esce per la prima volta dal rione per andare a badare ai pensionanti di Nella Incardo, cugina della sua maestra delle elementari, per guadagnarsi i primi baci del sole e i bagni al mare.

Vista con i suoi occhi,  Ischia era un sogno: un paradiso lontanissimo da casa eppure talmente vicino  da sembrare il giardino nascosto nell’armadio di certi bambini particolarmente dotati di fantasia. Per capire quanto l’isola sia prossima al rione di Lenù e di Lila basta salire sull’Epomeo, il vulcano spento che la domina e guarda il Vesuvio circondato da un formicaio edilizio in crescita perenne. Il rione appare  così vicino che sembra di poter atterrare lì con un salto. Eppure l’approdo col postale a Ischia schiude la porta di un altro mondo e, ciò che più conta, di un’altra epoca.

Sono in circolazione le prime immagini della terza stagione della serie televisiva tratta dalla quadrilogia napoletana che vedremo nel 2022.  La pandemia ha rallentato la produzione degli episodi tratti da Storia di chi fugge e storia di chi resta, questa volta con la regia di Daniele Luchetti. La prima stagione, quella di Saverio Costanzo, era piena di riferimenti al neorealismo italiano; la seconda – girata in parte da Alice Rohrwacher – flirtava con la Nouvelle Vague. Per la terza stagione, Luchetti pensa al cinema degli anni Settanta con le sue donne dall’identità ancora incerta: immagina Lenù, ormai diventata scrittrice e passata dal rione popolare all’ambiente intellettuale, rivisitando la femminilità inquieta di Monica Vitti e di certi suoi personaggi.

La chiave d’ingresso in quel mondo, aperto al nuovo, si trova proprio a Ischia, dove i destini delle ragazze geniali cominciano a separarsi. Qui si contendono lo stesso uomo che, a quella timida e innamorata, preferisce quella sposata e temeraria. A Ischia, si consuma “uno strappo”, non solo tra loro tre. È anche uno strappo di costume, finiscono gli anni Cinquanta e si portano via il melodramma. Si entra nella commedia delle vacanze dei Sessanta. Tramontano “le poverelle” sedotte e abbandonate, marchiate d’infamia perché sono state ingannate da un mascalzone. E arrivano le ragazze elettriche, piene della stessa energia vitale che scuote Mina, quelle che vorrebbero scegliere, studiare, andare in vacanza e fare sperimentazioni d’amore.

Le suggestioni che vengono dal cinema, dal fotoromanzo, dai rotocalchi di quegli anni, con i consigli sui bagni a Ischia per propiziare la fertilità e con i primi scandali al sole, si trovano già nella saga dell’Amica geniale. Anche  il romanzo d’amore e d’adulterio ambientato a Ischia ha la sua giovane diva, una ragazza andata sposa sedicenne al titolare di una prospera salumeria, che così è diventata ricca, elegante, chiacchierata e infelice. La star del minimondo del rione: la sua foto in abito nuziale, esposta nella vetrina della sarta, ha incantato Carosone e De Sica. Il suo doppio televisivo ricorda Rosanna Schiaffino ne La sfida di Francesco Rosi, dove  una ragazza un po’ così, povera e intraprendente, cresce socialmente sposando un guappo. Quella storia era liberamente ispirata a quella vera di Pupetta Maresca e Pascalone ‘e Nola.

la leggenda di Elena ferrante Annamaria guadagni

L’AUTRICE, IL LIBRO E LA SERIE TV – Annamaria Guadagni è una giornalista culturale, ha lavorato a lungo nell’editoria, collabora con il quotidiano Il Foglio. Ha curato raccolte di saggi e pubblicato un romanzo, L’ultima notte (1998). Vive tra Roma e il mare di Sperlonga.

Di recente è tornata in libreria con La leggenda di Elena Ferrante (Garzanti), opera in cui, seguendo gli echi di quel mondo come il rumore del mare in una conchiglia, l’autrice ritrova i luoghi, le voci, le vite che sono confluiti nella tetralogia dell’Amica geniale: percorre i lotti delle case popolari, il pauroso tunnel che porta al mare, i capannoni industriali in rovina, e dipinge una galleria di grandi donne che scrivendo, lavorando, lottando hanno fatto il Novecento italiano.

Elena Ferrante, infatti, è molto di più di uno pseudonimo, un nome d’arte, una copertura. Elena Ferrante è una storia tra le storie, una narrazione che ingloba e rielabora dettagli autentici e altri fantastici, è un personaggio uscito dalle pagine e penetrato nella realtà. Ma la materia di cui è fatta, i suoni, i colori sono il riverbero di un universo e di un tempo ben precisi: il mitico rione dietro la stazione ferroviaria di Napoli negli anni Cinquanta. Il viaggio iniziatico che così si compie illumina di una luce nuova e sorprendente le metamorfosi di una chimera, capace di “orchestrare menzogne che dicono sempre, rigorosamente, la verità”.

Dalla tetralogia di Elena Ferrante è stata inoltre tratta una serie tv ambientata a Napoli con protagoniste le piccole Elena e Lila, interpretate rispettivamente da Elisa Del Genio e Ludovica Nasti (mentre le adolescenti sono interpretate da Margherita Mazzucco e Gaia Girace). Prodotta da Rai in collaborazione con Timvision e l’americana HBO, la serie è diretta dal regista Saverio Costanzo e scritta dalla stessa Ferrante, con Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo. Cresce l’attesa per la terza stagione, che dovrebbe andare in onda entro il 2022

Fonte: www.illibraio.it