Frasi sulla vita, alcune fra le più belle concepite dai grandi filosofi

di Eva Luna Mascolino | 04.11.2022

Un’avventura, un mistero, un dono: tante sono le parole con cui potremmo definire la vita, e altrettante sono le prospettive da cui potremmo affrontare un discorso riguardante il complesso concetto di esistenza. Da quella più poetica a quella più scientifica, passando per quella più teologica fino ad arrivare a quella più pragmatica, senza mai riuscire forse ad afferrare fino in fondo il suo significato.

Eppure, l’essere umano prova da sempre a descrivere la vita e a rappresentarla a modo proprio – specialmente nell’ambito filosofico, al cui interno non a caso esiste una branca denominata ontologia, che si occupa di studiare l’essere in quanto tale, la realtà che ci circonda, le strutture essenziali di ogni nostro sapere.

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Così, visto che nessuno più dei grandi filosofi del passato potrebbe illuminarci sulle maniere di concepire l’esistenza, ecco di seguito una selezione di frasi sulla vita attribuite a figure del calibro di Seneca e di Michel de Montaigne, di Umberto Eco e di Friedrich Nietzsche, capaci di fornirci degli spunti di riflessione diversificati e interessanti su questo vastissimo argomento…

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Cominciamo dal filosofo tedesco Arthur Schopenhauer (1788-1960), il cui pensiero rientra nella definizione di pessimismo cosmico e che si è occupato a lungo di riflettere sul senso della vita. Più in particolare, fra i suoi Aforismi sulla saggezza del vivere (Edizioni Clandestine, traduzione di Christian Kolbe), ne troviamo uno che recita:

“Nella vita le cose passano come nel giuoco degli scacchi; noi ci facciamo un piano: questo però rimane subordinato a quanto piacerà fare nella partita all’avversario, e nella vita al destino.”

Una visione che mette al centro l’imprevedibilità e la fatalità della vita umana, a differenza di quei pensatori che, al contrario, ritengono ogni uomo faber fortunae suae, ovvero artefice del suo destino. Ne è un esempio Henry David Thoreau (1817-1862), che nei suoi Diari (Ortica editrice, traduzione di Francesca Pitotti) scrive:

“Non disperate della vita, senza dubbio avete forza sufficiente a superare gli ostacoli. Pensate alla volpe che si affanna per campi e per boschi, in una notte d’inverno, in cerca di qualcosa che possa soddisfare la sua fame. Nonostante il freddo, e i cani, e le trappole, la sua razza sopravvive.”

Una delle frasi sulla vita scritte da uno dei più grandi filosofi di sempre, Henry David Thoreau

A metà fra queste due visioni si pone invece Erasmo da Rotterdam (1466-1536), umanista e filologo passato alla storia soprattutto per il suo Elogio della follia (Garzanti, a cura di Roberto Giannetti), nel quale troviamo una frase sulla vita dal valore ancora attuale, e che quasi fa venire in mente certe teorie pirandelliane del Novecento:

“Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico.”

L’essere umano, in altri termini, non sarebbe né succube né unico artefice della propria sorte, bensì un attore insieme a tanti altri, inserito però in uno spettacolo ben più grande di lui. Una visione che, prima di Erasmo, aveva già abbracciato il filosofo romano Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65 d.C.), il quale nelle sue Lettere a Lucilio (Garzanti, traduzione di Caterina Barone) dichiara:

“Come una commedia, così è la vita: non quanto è lunga, ma quanto bene è recitata, è ciò che importa.”

Secondo Seneca, pertanto, dovremmo concentrare la nostra attenzione non tanto su cosa sia la vita, ma su come la trascorriamo, su cosa cioè siamo in grado di fare finché ancora respiriamo. Una posizione simile a quella ben più recente di Zygmunt Bauman (1925-2017), sociologo e accademico polacco a cui ne L’arte della vita (Laterza, traduzione di Marco Cupellaro) dobbiamo la seguente riflessione:

“La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile.”

Una delle frasi sulla vita scritte da uno dei più grandi filosofi di sempre, Zygmunt Bauman

Il suo è un appello dettagliato e consapevole, che però non ci dà suggerimenti sulle sfide difficili a cui potremmo dedicarci. Ecco perché viene idealmente in suo aiuto una frase sulla vita concepita tempo prima da Lev N. Tolstoj (1828-1910), lo scrittore e filosofo russo che nell’opera Della vita (Mondadori, traduzione di Igor Sibaldi) non teme di pronunciarsi al riguardo:

“È sufficiente che l’uomo riconosca la propria vita non già nel bene della sua persona animale ma nel bene degli altri esseri, e lo spauracchio della morte scompare per sempre ai suoi occhi.”

Impiegare le nostre energie per aiutare gli altri: ecco quale sembra essere lo scopo della vita. Una missione che cancellerebbe dal nostro orizzonte l’angoscia di non avere abbastanza tempo davanti a noi, e che secondo Friedrich Nietzsche (1844-1900) ci risulterebbe più che naturale, dal momento che, come specifica in Così parlo Zarathustra (Adelphi, traduzione di Mazzino Montinari):

“Amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare.”

Una delle frasi sulla vita scritte da uno dei più grandi filosofi di sempre, Friedrich Nietzsche

Il loro punto di vista sembra essere ampiamente condiviso dai pensatori di ogni epoca, tant’è che lo stesso scienziato Albert Einstein (1879-1955), Premio Nobel per la Fisica nel 1921, annota nel testo Come io vedo il mondo (Newton Compton, traduzione di R. Valori) una frase sulla vita sintetica ma incisiva:

“La vita dell’individuo ha senso fintanto che aiuta nel rendere più nobile e più bella la vita di ogni cosa vivente.”

Ma c’è almeno un altro modo di impiegare bene la nostra esistenza, racchiuso in una delle frasi sulla vita più condivise sui social network da qualche anno a questa parte. Parliamo di un invito alla lettura e all’ampliamento dei propri orizzonti che il semiologo e filosofo Umberto Eco (1932-2016) ha rivolto alle alle matricole di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Bologna durante il suo discorso di inizio anno, nel settembre 2009, e con cui chiudiamo la nostra selezione:

“Chi non legge ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di immortalità.”

Una delle frasi sulla vita scritte da uno dei più grandi filosofi del Novecento, Umberto Eco

(Le grafiche sono state realizzate con Canva)

Fonte: www.illibraio.it