La divinazione: libri che comunicano al di là della soglia

di Stefano Risso | 16.01.2024

La pratica della divinazione – quale metodo di dialogo con i mondi cosiddetti sottili – è comunque una forma di racconto; che si tratti di indovini che narrano il destino o se è invece l’algoritmo lo strumento di presagio (come nel caso delle intelligenze artificiali), quello del profetico è un linguaggio vero e proprio, in grado di suggerire, per chiunque lo richieda, un epilogo anticipato nel prosieguo della Storia. E che non lo si giudichi con eccesso di critiche; trascendente o virtuale che sia, interloquire col superno ci trasmette non soltanto il piacere dello svolgimento (nell’attesa che l’evento si verifichi), ma puranche la speranza che il finale possa essere cambiato (quasi a dire che nulla è già scritto, tantomeno in un libro).

Ciò detto, e data per condivisibile ogni considerazione circa la fondatezza o meno dell’arte divinatoria, quali sono le mantiche letterarie di maggior successo e quanti gli autori che, sul responso dell’invisibile, hanno giocato la buona sorte dei propri romanzi? Per rispondere a queste e ad altre curiosità sull’argomento, ecco una selezione di opere che parlano al di là della soglia e che, ci scommettiamo, vi sorprenderanno. Anche senza scomodare Nostradamus

Divinazione nel Castello di Hogwarts, impara la magia e mettila da parte 

La copertina del terzo volume della saga di Harry Potter

Se davvero si vogliono apprendere i rudimenti della materia, nessun corso è più indicato di quello tenuto nel terzo volume della saga di J. K. Rowling Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Salani, traduzione di Beatrice Masini); situata in vetta alla Torre del Nord del famoso Castello di Hogwarts, nell’aula di Divinazione presieduta dalla professoressa Sibilla Cooman provetti maghi e/o stregoni in erba si troveranno alle prese con ben cinque diverse tecniche di chiaroveggenza: la lettura delle carte o delle foglie del tè; l’osservazione delle stelle; l’interpretazione dei sogni e la consultazione delle sfere di cristallo. E speriamo non si formi il nefasto “gramo”; presagio di rovina con le sembianze di un gigantesco cane nero, se dovesse apparire sul fondo di una tazzina ciò indicherebbe la morte sicura del consultante (o magari la presenza nei paraggi di Sirius Black, il mago purosangue – e padrino di Harry – caduto in battaglia contro i terribili Mangiamorte). 

Aruspicina dell’antichità, nelle viscere del mistero

Della divinazione di Marco Tullio Cicerone, un classico della letteratura latina

Già, perché nelle sue innumerevoli varianti – alcune delle quali davvero complesse come l’aruspicina, l’antica usanza etrusca di prevedere il destino attraverso le viscere degli animali sacrificati – ogni oggetto, anche il più insolito, ha finito per rappresentare un possibile strumento di colloquio con il divino. Ciò scatenando l’ilarità dei moltissimi detrattori; fra questi, il più insigne è di certo Marco Tullio Cicerone, autentico razionalista il quale nel suo Della divinazione – Garzanti, traduzione di Sebastiano Timpanaro – evidenzia come il ricorso all’arte divinatoria da parte della Res Publica romana non avesse nulla a che fare con una comunicazione divina, ma rispondesse piuttosto a una mera funzionalità politica: quella di mantenere il controllo interno del popolo facendo leva sul timore del soprannaturale. “Mi meraviglio che un aruspice”, dice a tal proposito l’autore “non si metta a ridere quando incontra un altro aruspice”; un esempio, detto ultimo, di un filosofo scettico, vicino alla religione ma lontano dalla superstizione. 

Profezia mitologica e la sindrome di Cassandra

La copertina del retelling mitologico Cassandra di Cinzia Giorgio

Di contro, è proprio nel rischio dell’incredulità uno dei drammi principali di chi possiede “il dono”; nonostante alle loro intuizioni possa essere affidata la salvezza dell’intera umanità, profeti e profetesse vengono spesso condannati a non essere presi sul serio, sicché della loro buona fede ci si accorge quando è ormai troppo tardi. Come accade alla classica Cassandra protagonista dell’omonimo retelling mitologico di Cinzia Giorgio (Newton Compton); principessa troiana poiché figlia del re Priamo, quando il presagio di un’atroce guerra apparirà inconfutabile alle visioni della sacerdotessa nessuno le darà ascolto, né altro potrà ella compiere al fine di evitare l’assedio da parte degli Achei. Che tale castigo sia scaturito dall’aver rifiutato il corteggiamento del dio Apollo, questo è tipico del capriccio divino; che la voce delle donne non venisse ascoltata allora come ora, questo è tanto più un’anticipazione del patriarcato. 

Cartomanzia e letteratura: un racconto basato sui tarocchi

La copertina del libro Il Castello dei destini incrociati di Italo Calvino

Per interpretare le carte, come pure per scrivere un buon libro, è necessaria una fervida immaginazione; osservando le posizioni occupate nello schema e ispirandosi ai dettagli che rievocano le immagini, il più abile cartomante saprà convincerci della sua narrazione altrettanto quanto la creatività di un romanziere riuscirebbe con le parole. Un metodo intuitivo, dunque, e lo stesso che ci insegna Italo Calvino nel suo capolavoro Il castello dei destini incrociati (Mondadori); ritrovatisi in un maniero dopo aver perso la parola in circostanze misteriose, un gruppo di viandanti – autore compreso – condivide la sua storia attraverso un mazzo di tarocchi. A ogni stesa un diverso racconto; a ogni percorso la possibilità di intrecciarsi con gli altri andando a definire la trama dell’intero romanzo. Perché, ci suggerisce Calvino, quando il mondo si legge al contrario (o forse “oltre il velo”) tutto ci appare più chiaro.

Psicometria degli oggetti, l’amore in ogni cosa

Fidanzati dell'inverno di Christelle Dabos, la copertina del primo volume della saga de L'Attraversaspecchi

Che gli oggetti rievochino emozioni, questo è un dato di fatto; ma che cosa se al loro interno fossero conservate le memorie di chi li ha posseduti? Per scoprirlo dovremmo affidarci a uno psicometrista, ovverosia quel particolare tipo di sensitivo in grado di percepire il passato attraverso il contatto coi cimeli di una persona. Un’abilità, detta ultima, che abbiamo imparato a conoscere grazie al primo volume della saga de L’Attraversaspecchi Fidanzati dell’inverno (di Christelle Dabos, E/O, traduzione di Alberto Bracci Testasecca) e alla sua protagonista Ofelia, una curatrice museale che proprio per mezzo di tale potere riuscirà a interpretare il Libro di Faruk e a recuperare tutte le informazioni divulgate da Dio in persona. Se pure finirà per innamorarsi del nobile Thorn (l’uomo cui è destinata in sposa a causa di un matrimonio combinato) questo è tutto da scoprire, e comunque il preludio di una quadrilogia fantasy, tra le più apprezzate su BookTok e in generale dalla generazione Z.

Medium e questi fantasmi (meglio non disturbarli)

La raccolta di racconti di Vernon Lee intitolata Presenze, questa è la copertina

Non sempre il contatto con l’oltretomba è decisione del divinatore, tant’è che molto spesso è l’Aldilà stesso a scegliere chi contattare. Soprattutto quando si tratta di fantasmi: abitanti dell’ombra per eccellenza, che sia per vendetta, confusione o per semplice persecuzione sono tante le ragioni che spingono uno spettro a manifestarsi a una persona, e ciò sia che il medium lo invochi di proposito sia che lo scacciafantasmi faccia il possibile per allontanarlo. Come ci raccontano le spettrali Presenze di Vernon Lee (Vallardi, traduzione di Nicola Ferloni); nella serie gotica della British Library i fantasmi appaiono ovunque e sempre con un proposito preciso: quello di recapitare un messaggio a chi sappia recepirlo. E allora tanto vale non andare a disturbarli: quando avranno qualche cosa da raccontarci, saranno loro a farsi vivi (purché, nel frattempo, non si sia morti di paura).

Lo Sciamanesimo, ascoltare le voci della Natura

L'immagine di copertina del romanzo di James Rollins Il Regno delle ossa

Depositario dei codici ancestrali così come conservati nelle profondità di Pachamama, ancor più nell’epoca moderna lo sciamanesimo ci motiva al rapporto con la Natura quale meccanismo di divinazione oltreché come strumento di guarigione per la ferita più profonda che ci siamo inflitti: il distacco da Madre Terra. E che nel romanzo di James Rollins Il regno delle ossa (Nord, traduzione di Paolo Falcone) si trasforma in una vera e propria maledizione: quando gli scienziati della Sigma Force si ritrovano a indagare su un letale morbo che dall’Africa centrale rischia di espandersi nell’intero continente, Gray Pierce e la sua equipe di avventurieri partono per un viaggio contro il tempo, addentrandosi nei recessi di una giungla (quella congolese) ove la Vita ha (ri)preso il sopravvento sull’uomo. E dove arriveranno a scoprire un segreto antico quanto il mondo: quello custodito da uno sciamano locale che, grazie a una misteriosa polvere, riesce ad allontanare dal villaggio gli animali impazziti.

Il misticismo di Ildegarda di Bingen, la Santa dai mille talenti

Il libro La guaritrice di Anne Lise Marstrand-Jorgensen, questa è la copertina

Per chi ancora non la conoscesse, quella di Ildegarda di Bingen è una delle agiografie più interessanti dell’intero misticismo cattolico: nata il 21 luglio 1098 in un paesino della Germania meridionale e femminista antesignana per vocazione ed emancipazione, la monaca benedettina (anche detta la sibilla del Reno) non solo viveva in un rapporto di costante comunicazione con Dio ma ce ne rendeva altresì partecipi attraverso i suoi mille talenti (dalla musica alla chiaroveggenza, dalla gemmologia alla politica). Tra i quali spicca il suo approccio terapeutico basato su una visione olistica dell’Universo; ancor oggi in uso e di straordinaria efficacia curativa, il metodo di guarigione proposto dalla Santa guardava alle proprietà medicinali di piante e fiori per trattare il paziente nel suo complesso di anima e corpo, così come avrebbe fatto una vera curandera mesoamericana. Per saperne di più: La guaritrice. Il romanzo di Ildegarda di Bingen, di Anne Lise Marstrand-Jørgensen, Marsilio, traduzione di Bruno Berni.

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Chiromanzia, tutto dipende dalle linee di una mano

Tutti i racconti di Oscar Wilde, ecco la copertina della raccolta

Nata in India quale branca dell’astrologia vedica, l’arte della chiromanzia promette di conoscere il futuro di un individuo come già scritto sul palmo della sua mano. Le linee di riferimento sono tre, cuore-testa-vita, e tantissime le informazioni che da esse si potrebbero ricavare (sull’amore, sul lavoro e sul benessere in generale). Ma non lasciamoci influenzare troppo o rischiamo di fare la fine del protagonista de Il delitto di Lord Arthur Savile in Tutti i racconti di Oscar Wilde (Newton Compton, traduzione di Lucio Chiavarelli e Silvio Raffo): quando il chiromante Podgers ravviserà sulla sua mano gli inequivocabili indizi di un futuro delitto, Lord Arthur intenterà una serie di omicidi (tutti fallimentari all’infuori di uno) affinché tale previsione si verifichi prima del suo matrimonio con la giovane Sybil. Chi sarà la vittima predestinata? Alzi la mano chi riesce a scoprirlo (ed è sempre la meno ovvia).

Cybermanzia, le predizioni delle intelligenze artificiali

Copertina del libro Negromante di William Gibson, capolavoro del cyberpunk

Per concludere, non possiamo tralasciare la rivoluzione digitale cui stiamo ora assistendo tanto in ambito creativo quanto in quello scientifico e letterario; con l’avvento delle nuove intelligenze artificiali predittive – dalla Business Intelligence al Machine Learning – ciò che ci anticipa il destino è una vera e propria sintesi fra reale e virtuale, in grado di trasformare per sempre il nostro modo di guardare alla realtà (ancor prima di diventare androidi). Un po’ quanto annunciato da William Gibson nel suo capolavoro cyberpunk Neuromante (Mondadori, traduzione di Tommaso Pincio); era appena il 1984 e già l’autore ci raccontava di un cowboy del cyberspazio (Case) in cerca di una cura che gli permettesse di riparare le sinapsi danneggiate e riconnettersi quindi alla rete informatica globale (la Matrice). Uno scenario che al momento della pubblicazione appariva quantomeno futuribile, ma che oggi perfettamente si adatta alle nuove narrazioni in tema di multiverso e di ingegneria biomedica. Ancora una volta, previsione azzeccata.

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Fonte: www.illibraio.it