Quel genere d’avventura che non passa mai di voga: ritornato sulla cresta dell’onda anche grazie al successo di One Piece, il romanzo sui pirati – e sulle piratesse – sta vivendo, di recente, quella che si definirebbe una “seconda giovinezza”.
Già, perché in passato relegato ai soli classici per ragazzi – come L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson o Il Corsaro Nero di Emilio Salgari – col contributo delle nuove generazioni questo tema letterario si è arricchito di significati profondi e inclusivi, che sfruttano la metafora della navigazione (via mare) per parlare di tematiche sensibili, quali ad esempio la coming-of-age o l’identità di genere (ma non solo).
Impariamo dai pirati a esplorare la vita col coraggio dell’infanzia; inseguendo le mappe della Storia senza perdere di vista l’orizzonte della contemporaneità, è per puro piacere di lettori che scrutiamo, fra le tante bricconate, gli aspetti positivi dell’andare a vele sciolte: il senso di libertà, l’amore per il fantastico e l’importanza di fare equipaggio.
Insomma, quel modo di vivere che vale più di un tesoro; e se avete dimenticato in quale luogo l’avete sepolto, ecco a voi una selezione di libri di ieri e di oggi che vi faranno sentire sulle rotte della gioventù ma con la consapevolezza dell’età matura.
Perché essere pirati è un po’ come essere bambini: in fondo al cuore (e al mare) lo restiamo sempre, anche se non ce lo ricordiamo più.
La vera storia di Capitan Uncino di Pierdomenico Baccalario
E come non iniziare la trattazione con il personaggio che, più di tutti, ha influenzato l’ideale collettivo se si tratta di pirati; antagonista nel romanzo di James Matthew Barry ma altresì protagonista de La vera storia di Capitan Uncino di Pierdomenico Baccalario (Bur), il figlio illegittimo di re Giorgio IV d’Inghilterra è l’esempio perfetto di cosa significhi crescere adulti quando ancora non lo si è per davvero. Allevato fra i marosi pur di occultarne ogni provenienza nobile – poiché nato dalla relazione con May, una semplice popolana – il comandante della Jolly Roger, James Fry il suo vero nome, ne combinerà di ogni per riappropriarsi dell’infanzia che gli è stata rubata; e nel mentre i vecchi giochi si trasformeranno in brigantaggi e la propria avventatezza gli costerà cara una mano, Capitan Uncino diventerà infine un corsaro della Regina Vittoria, oltreché celeberrimo in tutta Londra per una commedia che lo vede rappresentato: il Peter Pan. Questo è l’unico romanzo che ne immagina, con successo le origini.
Francis Drake. Il corsaro che sfidò un impero di David Salomon
Sebbene vengano spesso utilizzati come sinonimi, tra pirata e corsaro esiste una differenza significativa: la cosiddetta “lettera di corsa”, ovverosia una concessione governativa che autorizza chi la riceve ad assalire e depredare le imbarcazioni nemiche. Per meglio comprenderne i contenuti si consiglia di leggere Francis Drake – Il corsaro che sfidò un impero di David Salomoni (Laterza); operando con chiarezza il distinguo fra crimine e legalità questo saggio non-fiction sul membro più importante dei Sea Dogs – i corsari elisabettiani – ci racconta dei conflitti armati fra la corona britannica e la pirateria dei Caraibi durante gli anni della guerra anglo-spagnola (1585-1604). Quel che ne emerge è il profilo storico di un coraggioso “lupo di mare”: fedelissimo alla propria patria e con un fiuto infallibile per le rotte di navigazione, Francis “El Draque” Drake fu il primo comandante inglese a circumnavigare il globo terrestre, attraversando lo Stretto di Magellano per poi raggiungere la punta dell’Africa, nel 1851. “Dalle umili origini alle grandi imprese”, questo il suo motto.
Saltblood. Sangue salmastro di Francesca De Tores
Senza voler spoilerare oltre su questo titolo trans-femminista (di cui vi abbiamo di recente parlato) cogliamo l’occasione per segnalarvi come nel nuovo romanzo di Francesca De Tores (per Ne/oN nella traduzione di Chiara Puntil) siano presenti numerosə piratə realmente esistə. C’è la protagonista Mary Read (una donna in cerca di libertà che cresce come fosse un maschio); la piratessa, sua complice, Anne Bonny (“un ragazzo, una donna, una sgualdrina e ora di nuovo una sposa vergine”); ci sono il pirata Jack Racham (il pioniere di Nassau, soprannominato “Calico” per le stoffe indiane da lui indossate) e il suo antagonista Woodes Rogers (governatore già corsaro nonché acerrimo nemico dei contrabbandieri dei Caraibi). Ma non solo: in Saltblood. Sangue salmastro compaiono anche il traditore giacobita Charles Vane (che si rifiutò di attaccare una fregata francese così meritandosi l’appellativo di “codardo”), la regina pirata irlandese Gráinne Mhaol (che diede alla luce un bambino a bordo di una delle sue navi) e, per finire, il leggendario pirata Teach/Barbanera (il più famoso di sempre, con la barba corvina che odora di grasso e sudore).
Il diavolo e l’acqua scura di Stuart Turton, Neri Pozza
Vicissitudini horror a parte (tipo la risurrezione dei cadaveri o i galeoni posseduti dai fantasmi) in ogni “piratesco” che si rispetti sono necessarie due ulteriori fenomenologie: la sfortuna dell’equipaggio (anche intesa nelle forme del naufragio e/o di un’eventuale epidemia a bordo) e il Vessillo di Re Morte (e cioè la bandiera – listata a lutto – che prelude l’avvicinamento dei cattivi). Tutti elementi che di certo non mancano nel romanzo di Stuart Norton Il diavolo e l’acqua scura (Neri Pozza, traduzione di Alessandra Maestrini e Anna Ricci); quando la Sardaam sarà in procinto di salpare le ancore e raggiungere quindi il mare d’Olanda, gli ospiti presenti a bordo assisteranno a una scena a dir poco insolita: un povero lebbroso, vestito di soli stracci, annuncerà a tutti quanti che il “signore dell’oscurità” ha in serbo per loro un futuro di vera morte. Profezia che non tarderà ad avverarsi; alle prese coi pirati se non anche con pericoli soprannaturali, il detective Samuel Pipps e la sua guardia del corpo Arent Hayes dovranno unire le forze al fine di scongiurare la maledizione e catturare così l’uomo (o il demone) che, uno a uno, sta decimando tutti coloro che si trovano sulla nave…
L’isola dei pirati di Michael Crichton
Un titolo che è una caccia al tesoro; rinvenuto nel computer dell’autore dopo la sua prematura scomparsa (il 4 novembre del 2008), l’opera postuma di Michael Crichton – edita da Garzanti nella traduzione di Gianni Pannofino – racchiude in sé tutto quanto si possa volere da un’avventura ambientata nei Caraibi: un protagonista senza scrupoli (Charles Hunter, il criminale più temuto dalla corona britannica), una giungla ricca di insidie (il Matanceros, con le sue mangrovie e gli animali feroci) e un Galeone spagnolo (El Trinidad) che trasporta un carico di gioielli preziosi. E quando sir James Almont, il Governatore della Giamaica, chiederà a Charles Hunter di supportarlo nella folle impresa – quella di assaltare il carico merci – sarà allora che avrà inizio il divertimento. Cos’altro serve, dunque, per renderlo un libro indimenticabile? Nulla, perché ne L’isola dei pirati c’è addirittura un mostro marino: quel tocco di fantasy che tanto ci piace e che ci ricorda, almeno per descrizioni, il primo Crichton che ci mancherà per sempre (dai dinosauri di Jurassic Park ai mega-insetti del successivo Micro).
Tress del mare smeraldo di Brann Sanderson
Cresciuta in un’isoletta sperduta che peraltro è circondata da spore velenosissime, Tress del mare smeraldo (di Brann Sanderson, Mondadori, traduzione di Gabriele Giorgi) vive in un arcipelago cozy-fantasy minacciato da una strega che ne ostacola ogni giorno la pace. Come ben sa il suo migliore amico Charlie (che è puranche il figlio del re); costretto dal nobile padre in un viaggio oltreoceano allo scopo di trovargli una moglie, il ragazzo – innamorato di Tress – viene infatti rapito per inganno della Fattucchiera, che lo imprigiona nel Mare di Mezzanotte col proposito di ottenerne il riscatto. Per salvarlo – e superare gli incantesimi dell’arci-nemica – l’audace avventuriera finirà per consegnarsi a una ciurma di pirati; accompagnata da personaggi indimenticabili (come il ratto parlante Huck e il mozzo narratore Hoid) Tress imparerà da loro il significato di una vera amicizia: che da soli siamo forti, ma tutti insieme formiamo un equipaggio. Nello stesso cosmoverso, anche le Cronache della Folgoluce e la saga di Mistborn.
E per chi è in cerca di ulteriori tesori da scoprire, questi alcuni dei titoli da segnare sulla mappa:
La vera storia del pirata Long John Silver di Björn Larsson (Iperborea, traduzione di Katia De Marco)
Le avventure di Gordon Pym di Edgar Allan Poe (Feltrinelli, traduzione di Davide Sapienza)
Trilogia dei pirati: Tortuga-Veracruz-Cartagena di Valerio Evangelisti (Mondadori)
La nave della magia di Robin Hobb (Fanucci, traduzione di Paola Bruna Cartoceti)
La città delle navi di China Miéville (Fanucci, traduzione di Elisa Clelia Villa)
Sulla rotta della Queen’s Anne Revenge di Emanuela Rastrelli (Gilgamesh)
Fonte: www.illibraio.it