Diversamente dal resto degli esseri umani, io amo i traslochi, perché mi offrono l’opportunità di mettere in atto il grande rimpasto: i libri della mia biblioteca sono irrequieti e non tollerano di stare fermi al loro posto, ordinati secondo criteri definitivi. I libri devono stare in movimento, non sono soprammobili! Inoltre, quando cerco un libro, non voglio trovarlo subito, ma voglio perdermi in mezzo agli altri titoli, da riscoprire ogni volta con stupore, come faccio quando mi perdo beatamente in città.
Da tre anni a questa parte, però, trovata la casa giusta, la mia famiglia mi proibisce nuovi spostamenti e allora non mi resta che sognare di cambiare mobilio per dare movimento ai milioni di pagine che compongono la nostra biblioteca. E’ una biblioteca di scarso valore economico, ma altissimo valore affettivo (quanto amo ancora i miei vecchi manuali di scuola! E i primi libri sonori dei ragazzi…) e naturalmente letterario, perché contiene grande letteratura, seppure in edizione economica. Anche la libreria è di scarso valore, una serie di scaffali in metallo del genere fai-da-te, in attesa di potermi permettere la libreria in legno, su due pareti della sala e alta fino al soffitto.
Diciamo la verità: sono una disordinata cronica e se sostengo apertamente la teoria del caos creativo lo faccio in parte per giustificarmi.
Ma veniamo al dunque. Come si crea movimento tra i volumi in mancanza di un trasloco in vista? Prima di tutto è necessario scegliere un criterio elastico per sistemarli sugli scaffali. Guai a metterli in ordine alfabetico, cronologico o per collana. L’ideale sono le aree tematiche, perché sono talmente arbitrarie, che permettono dei piccoli traslochi quotidiani. E poi il segreto è dedicare ai libri diverse zone della casa, alcune delle quali privilegiate, che i volumi devono conquistarsi di volta in volta. Il luogo più ambito è naturalmente il comodino. E’ bello vedere che ogni abitante della casa ha accanto al letto una piccola pila cascante di libri. Nella mia trovano posto anche alcuni libretti illustrati con gatti e gufetti, perché mio figlio non ha ancora perso il vizio di infilarsi nel lettone.
Poi ci sono varie pile sui tavoli e sulle scrivanie, che hanno un loro status particolare. E infine c’è il bagno, che di volta in volta ospita, accanto ai fumetti e alle parole crociate, anche alcuni testi davvero sorprendenti. E così, seguendo i cicli e gli umori, i libri si spostano, cambiano posizione, a volte addirittura vengono prestati e quindi mandati in missione, lontano, sapendo che non sarà facile rivederli. Ma è tutta linfa che scorre, vita che passa di mano in mano, trasloco dopo trasloco.
*l’autrice Michela Tilli (nella foto di Davide Campana, ndr) ha pubblicato con Garzanti Ogni giorno come fossi bambina.
https://www.youtube.com/watch?v=JMSrbJKmG88
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Fonte: www.illibraio.it