È un lunedì di maggio del 1994, Bacci Pagano si è appena separato, non può vedere la figlia e deve affrontare il doloroso trasloco di ufficio e abitazione. Alla porta del detective, in piena crisi di mezza età, si presenta un curioso personaggio che gli chiede di ritrovare la moglie scomparsa. Carlo Pizarro è uno spirito anacronistico, uno di quei singolari individui che coltivano il sospetto di vivere nel tempo sbagliato e il rimpianto di aver mancato per un pelo la propria personalissima età dell’oro. Ciononostante Pizarro, cresciuto in una famiglia modesta, ha conseguito una laurea in economia e si è arricchito con spregiudicate speculazioni finanziarie. Pagano comincia a indagare e, una dopo l’altra, incontra le persone che hanno conosciuto la fascinosa moglie del suo cliente, una giovane ucraina di nome Myra, ricercatrice universitaria e studiosa di Marziale. A poco a poco, si delinea la figura di una donna forte, geniale e determinata, cui fanno riscontro la pochezza e la meschinità del marito. La ricerca di Myra perde Bacci in un labirintico gioco di specchi che lo porterà lontano dalla verità. Sarà Mara, la sua fidanzata psicologa, a indicargli la strada per risolvere il caso, dimostrandogli
ancora una volta quanto egli sia un «analfabeta dei sentimenti».