Lì per lì a Sara, ancora in dormiveglia, quello che ha udito – o sognato? – non sembra verosimile. È un incubo? No. Quelle parole sono state pronunciate, e per Sara comincia un calvario di scontri e confronti con il marito che teme la verità ma confessa: la madre di sua figlia (ma sarà proprio sua?) è una giovane palestinese di nome Layla.
Un doppio shock colpisce Sara, cresciuta nell'amore e nel passato-presente di un madre ebrea sopravvissuta alla Shoà e di un padre di famiglia cattolica. Ma lei non soccombe, e reagisce intraprendendo una missione di pace verso la bella musulmana che la vede con ostilità, pensando alla propria terra occupata dagli ebrei. Rappresentando solo sé stessa e il proprio pacifismo, Sara cerca il dialogo fino a smorzare la rivalità. Per lei la bambina, di chiunque sia, dovrebbe crescere senza odi, nella religione dell’amore universale, ma nel loro microcosmo dove fermenta la speranza entra una mano nemica: il vicino Oriente è di nuovo percorso da scontri feroci e sulla primavera araba si addensano le nuvole.
Il sogno rapito è un altro piccolo gioiello che Edith Bruck regala ai lettori. L’autrice pluripremiata affronta con forza e sensibilità un problema attuale in una fusione di cuore e ragione.
