La ricostruzione di Dan Diner si colloca su due livelli. Da un lato la guerra civile mondiale provocata dal confronto tra le ideologie fondate sul valore della libertà e quelle fondate sul valore dell’uguaglianza, tra capitalismo e comunismo, tra Ovest ed Est. Dall’altro la sopravvivenza, sotto la superficie dell’ideologia, dei conflitti geopolitici, etnici e nazionalistici del XIX secolo. L’intreccio di questi livelli e la conversione dell’uno nell’altro sono fenomeni che Diner riesce a mostrare nella loro dinamica affrontando eventi specifici, dai più piccoli ai più grandi, come l’uso della mitragliatrice in battaglia, il legame tra nazione e rivoluzione, la decolonizzazione e l’integrazione europea.
In questa prospettiva fatti e nessi che parevano assodati si aprono a un’interpretazione nuova e inconsueta, offrendo al lettore la possibilità di una messa a fuoco più precisa della complessità del passato recente.