A che serve il latino? Un saggio sulla bellezza di una lingua “inutile”

di Redazione Il Libraio | 17.05.2016

A che serve il latino? È la domanda che continuamente sentiamo rivolgerci dai molti per i quali la lingua di Cicerone altro non è che un’ingombrante rovina, da eliminare dai programmi scolastici. In Viva il latino. Storia e bellezza di una lingua inutile (Garzanti), Nicola Gardini risponde che il latino è – molto semplicemente – lo strumento espressivo che è servito e serve a fare di noi quelli che siamo.

latino cover

In latino, un pensatore rigoroso e tragicamente lucido come Lucrezio ha analizzato la materia del mondo; il poeta Properzio ha raccontato l’amore e il sentimento con una vertiginosa varietà di registri; Cesare ha affermato la capacità dell’uomo di modificare la realtà con la disciplina della ragione; in latino è stata composta un’opera come l’Eneide di Virgilio, senza la quale guarderemmo al mondo e alla nostra storia di uomini in modo diverso.

Nicola Gardini, che insegna letteratura italiana ad Oxford, trasmette un amore alimentato da una curiosità intellettuale, e ci incoraggia con  a dialogare con una civiltà che non è mai terminata perché giunge fino a noi, e della quale siamo parte anche quando non lo sappiamo. Il messaggio per i lettori è che questa lingua è tuttora in grado di dare un senso alla nostra identità.

Fonte: www.illibraio.it