Il primo Strega dell’era-Mondazzoli? Tanti autori letterari e nessun vincitore annunciato

di Antonio Prudenzano (@PrudenzanoAnton) | 03.03.2016

Come sarà il primo Strega dell’era-Mondazzoli? Avrà ancora un senso? Se lo chiedono in molti. Certo, le polemiche non sono una novità, avendo già segnato praticamente tutte le passate edizioni del premio letterario più ambito. E non lo è neppure il “dominio” di Segrate: dal 2000 al 2015 il gruppo Mondadori si è aggiudicato ben 11 edizioni, l’ormai ex gruppo Rcs Libri si è imposto 4 volte, mentre sono state 2 le vittorie per Feltrinelli.

Mentre si continua a discutere dell’acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori, paradossalmente il primo Strega dell’era-Mondazzoli potrebbe essere meno scontato del solito: quest’anno, a differenza dei precedenti, manca un “vincitore annunciato” (spesso con più di un anno d’anticipo, vedi ad esempio il caso recente di Francesco Piccolo…). Allo stesso tempo, nonostante siamo ormai a marzo, rispetto al solito ci sono poche certezze sui libri in gara. Stando ai nomi di cui si parla, inoltre, il livello letterario di quest’edizione dovrebbe essere particolarmente alto.

Partiamo da una candidatura già annunciata: intervistato da Repubblica, l’ex Mondadori Antonio Franchini, attuale direttore editoriale della narrativa e della saggistica di Giunti, ha svelato l’uscita, il 16 marzo, del nuovo romanzo di Antonio Moresco (L’addio, un “thriller esistenziale”) e la candidatura allo Strega dell’ex autore Mondadori, che divide i critici. Come abbiamo scritto, non si può negare che la presenza in gara di uno scrittore come Moresco, che ha dovuto subire rifiuti da parte degli editori per oltre 15 anni prima di veder pubblicato, a 46 anni, il suo primo libro, faccia un certo effetto. Se per l’editor e scrittore Franchini il discusso premio romano è “l’unica guerra che possiamo permetterci, quella dei tempi non eroici della nostra generazione”, tornano alla mente le dichiarazioni di Moresco, in un’intervista rilasciata ad Affaritaliani.it nel 2010: “Mi rendo conto che finora a nessuno degli editori che hanno pubblicato i miei libri è mai neanche passato per la testa di propormi ai cosiddetti ‘premi importanti’. Però non ci faccio certo una malattia. So bene che situazione c’è allo Strega, ad esempio, e come sia micidiale non solo per la propria igiene mentale ma anche per la propria ispirazione giocare la propria vita di scrittore solo su quel tipo di battaglie. Le dico la verità: ogni volta che pubblico un libro e vedo che nessuno mi propone per lo Strega, tiro un sospiro di sollievo…”.

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A proposito delle polemiche su “Mondazzoli”, è molto probabile la presenza della Nave di Teseo, che dovrebbe correre con Elena Stancanelli, in uscita con La femmina nuda.

E arriviamo al nuovo colosso editoriale: è in uscita per Rizzoli il nuovo romanzo di Edoardo Albinati, La scuola Cattolica. Il suo libro precedente, Vita e morte di un ingegnere, era stato pubblicato da Mondadori. A quanto risulta a ilLibraio.it, lo scrittore e poeta romano classe ’56, che torna con un testo di quasi 1300 pagine, potrebbe essere candidato.

Veniamo a Bompiani: nelle scorse settimane era circolata l’ipotesi relativa alla candidatura di Luca Doninelli con Le cose semplici, ma appare molto difficile che in questa fase la casa editrice partecipi al premio.

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Abbiamo ineluttabilmente citato in più occasioni la Mondadori: ma a Segrate su chi punteranno? Circolano diversi nomi: Antonio MondaEraldo Affinati, in libreria con L’uomo del futuro, dedicato all’eredità di don Lorenzo MilaniCarmine Abate (già vincitore del premio Campiello 2012) con La felicità dell’attesa, Romano Luperini, studioso e critico letterario, con il “romanzo-bilancio” La rancura, uscito da poco; stando a quanto abbiamo appreso, in realtà il nome in ascesa è, a sorpresa, quello di Emanuele Tonon (considerato tra gli “eredi” di Moresco), in libreria con Fervore.

Restando al gruppo Mondadori, staremo poi a vedere quali scelte farà Einaudi che, vale la pena ricordarlo, ha già trionfato nel 2014 con Francesco Piccolo e nel luglio scorso con Nicola Lagioia. Nei mesi scorsi si è fatto il nome di Niccolò Ammaniti (che al Ninfeo di Villa Giulia si è già imposto nel 2007 con Come Dio comanda), e recentemente Andrea Di Consoli ha fatto un appello agli Amici della Domenica in favore dello scrittore e critico Franco Cordelli, autore di Una sostanza sottile, altro romanzo complesso e ambizioso; inoltre, si è parlato di Michela Murgia: ma la scrittrice sarda, che nel 2010 ha vinto il Campiello con Accabadora, difficilmente sarà in gara con Chirù. In via Biancamano, infatti, alla fine dovrebbero decidere di convergere sul nome di Cordelli.

Anche in ambienti romani, sono due i nomi di casa Garzanti di cui si parla: Caterina Bonvicini, in libreria con Tutte le donne di, romanzo sull’amore, sulla famiglia e sulle sovrastrutture che la società impone; e Vittorio Sermonti, narratore, saggista, regista, attore e traduttore classe ’29, noto per il suo lavoro sulla Commedia dantesca, che si appresta a tornare in libreria con Se avessero, il romanzo di una vita, in cui rivisita la storia sua e dell’Italia del ‘900. Un libro di ricordi, “inaffidabili come tutte le memorie”. 

Sarà in gara anche Rossana Campo, con l’autobiografico Dove troverete un altro padre come il mio (Ponte alle Grazie), in cui la scrittrice racconta il rapporto con il padre. A candidarla, dopo che Umberto Eco si era detto disposto a presentare il libro, Valeria Parrella e Antonio Riccardi.

Restando alle grandi case editrici, non avrebbe ancora deciso se, ed eventualmente con chi partecipare, la Feltrinelli: nonostante le voci non manchino, la presenza di Chiara Gamberale, altissima in classifica con Adesso (qui la nostra intervista, ndr), non sembra probabile.

Da Feltrinelli a Marsilio: anche in questo caso si stanno facendo una serie di valutazioni e non sono state ancora prese decisioni.

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L’anno scorso sono state introdotte nuove regole per favorire la presenza in cinquina (o, nel caso, nella “sestina”) di almeno un editore indipendente (verrà considerata tale anche la Nave di Teseo, ndr). I nomi che circolano, a quanto risulta a ilLibraio.it, sono diversi: Il cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax) segna il ritorno di Giordano Meacci, tra gli sceneggiatori di Non essere cattivo, film cult di Claudio Caligari. La sua candidatura è assai probabile. Potrebbero esserci anche Voland, con Demetrio Paolin, autore di Conforme alla gloria, e Fandango, con Quel fiume è la notte di Flavia PiccinniFazi, dal canto suo, ha già annunciato la candidatura del poeta Valentino Zeichen, autore de La Sumera (a presentarlo saranno Aurelio Picca e Renato Minore). Ed è invece certa quella di Luigi De Pascalis, autore di Notturno Bizantino. La lunga fine di un impero (La Lepre edizioni, presentato da Claudio Strinati e Alessandro Masi). Come ogni anno, altre piccole case editrici si aggiungeranno nei prossimi giorni.

Fonte: www.illibraio.it