Capace di grandi gioie e di dolori profondi, emotiva eppure forte, Antonia Pozzi infonde nei propri versi una sensibilità che respinge gli orpelli, alla ricerca di un’assoluta essenzialità. Il tentativo di dare autenticità e concretezza alla propria voce si realizza – scrive Antonella Anedda – attraverso un evidente «corpo a corpo con la parola» e grazie a una capacità di sguardo acutissima, in grado di ritrarre con esattezza tanto il profilo delle adorate montagne quanto i molteplici volti di un’interiorità chiaroscurale e complessa. In quest’ampia raccolta di poesie(1929-38) trovano spazio il legame con la natura, un sentimento di amore autentico, il gusto per la bellezza delle piccole cose – riflesso di un ardore in cui, tuttavia, è già presente il germe dell’inquietudine che avrebbe infine preso il sopravvento, portandola a togliersi la vita a soli ventisei anni.
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