«Padre David», ha scritto Carlo Bo, «ha avuto da Dio due doni: la fede e la poesia. Dandogli la fede gli ha imposto di cantarla tutti i giorni». E David Maria Turoldo ha continuato a cantare, fino all’estremo, come testimonia questo volume, che comprende le ultime raccolte Canti ultimi (1991) e Mie notti con Qohelet (1992). Da credente, ma senza rinunciare ai valori dello spirito laico cui è sempre rimasto fedele, ha costruito una altissima e appassionata meditazione su tre libri della Bibbia: l’Ecclesiaste, il Cantico dei Cantici e il Libro di Giobbe. Da autentico poeta, Turoldo sa fondere nelle sue liriche il divino e l’umano, lo slancio lirico e l’intuizione teologica, inserendosi in una tradizione che va dalla Bibbia a Pascal, Giovanni della Croce e Clemente Rèbora.
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