George Steiner compie in queste pagine un autentico miracolo intellettuale: ripercorrere l’intera storia della cultura focalizzando l’attenzione sul rapporto tra il pensiero e il linguaggio, ovvero tra la filosofia e la poesia, riflettendo sul loro essere, in ultima istanza, entrambe prodotti della parola umana che rimane così il nucleo determinante del nostro essere, la matrice di tutto. È un viaggio che risale fino ai frammenti presocratici e ai dialoghi di Platone – che bandiva i poeti dalla sua città ideale governata dai filosofi – e ci avvicina a Lucrezio e Dante, Leonardo e Giordano Bruno, Galileo e Cartesio. A segnare i punti culminanti della riflessione, due incontri: quello tra Hegel e Hölderlin e quello tra Heidegger e Celan. La poesia del pensiero è una sintesi magistrale, straordinariamente ricca e profonda, e in un’epoca ossessionata da computer, realtà virtuale e cellulari interconnessi, in cui il silenzio e l’intimità stanno diventando un lusso sempre più esclusivo, si rivela un incondizionato atto di fede nel valore della parola e della letteratura.
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