Ci chiamano mamme multitasking…

di Giada Sundas | 22.05.2017

Succede che, quando diventi madre, insieme a un bambino senza istruzioni, ti si installa automaticamente un aggiornamento del software con delle nuove funzionalità. Così, improvvisamente, ti compare una rotellina in fronte e avvisi i presenti di non spegnere né riavviare. L’aggiornamento prevede strumenti pratici e teorici mirati a fare di te una mamma efficiente:

No Sleep Plug In 2.0: programma che ti rende in grado di sopravvivere a tempi prolungati di privazione di sonno. È un aggiornamento di quello che si usava da adolescenti ma con qualche funzionalità in più e un layout meno accattivante. Se nella versione 1.0 c’era qualcuno che ti shakerava un cocktail, adesso ci sei tu che shakeri un biberon anticolica.

Pisciostorto toolbar: indispensabile per fare pipì con i punti sul perineo. Ci va un pochino di pratica, ma dopo averci preso la mano si riesce ad acquisire buone doti direzionali anche se naturalmente prive dell’ugello erogatore.

Iotihofattoeiotidistruggo pack (obsoleto): nient’altro che il Treccani di idiomi preconfezionati e tramandati da millenni. (Vedi “in Africa muoiono di fame”, “se ti fai male ti do il resto”, “ma se l’hai sempre mangiato”…).

L’app idee: è il dono dell’ubiquità. Succede che mentre il tuo corpo è impegnato in un’azione, la mente è già alla successiva.

L’app idee ha dei grossissimi bug che non sono mai stati sistemati, così pensi di poter fare più cose contemporaneamente, ad esempio entrare nella doccia credendo di lavare sia lei che te stessa per poi lavare il box con il Badedas e i tuoi capelli con il Viakal.

Ci chiamano mamme multitasking, anche se scartiamo una merendina e invece di mangiarla la buttiamo nell’immondizia e morsichiamo l’involucro; ci chiamano mamme multitasking anche se ci abbiamo messo nove mesi a scegliere il nome dei nostri figli e poi li chiamiamo con i nomi dei fratelli anche se sono femmine, ci chiamano mamme multitasking anche se mentre siamo al lavoro pensiamo a cosa preparare per cena e scriviamo scaloppine nella mail.

L’app idee è senza dubbio la più utile, aumentando i KWatt del nostro cervello permettendoci di fare più cose contemporaneamente senza far scattare il contatore. Il fatto, poi, che si pronunci “lapide” è soltanto una casualità.

L’AUTRICE E IL LIBROGiada Sundas ha ventiquattro anni e da due anni è diventata mamma. Una mamma fenomeno della rete: Giada racconta sui social la sua esperienza della maternità,  con freschezza e ironia. Il suo romanzo d’esordio, edito da Garzanti, si intitola Le mamme ribelli non hanno paura, e racconta la storia di Giada dal giorno in cui la piccola vita di Mya, sua figlia, ha cominciato a crescere dentro di lei. Giada ha letto tutto sulla maternità, libri e manuali, per assicurarsi di dare alla sua bambina una vita “perfetta”, ma se c’è una cosa che la maternità le ha insegnato è che, nonostante i consigli degli altri, è proprio sbagliando che si impara. Le mamme ribelli non hanno paura riporta la sua esperienza di madre imperfetta ma imperterrita, perché il mestiere di madre si impara ogni giorno, sul campo.
Qui i suoi articoli per ilLibraio.it

Fonte: www.illibraio.it