CINQUE COSE DA SAPERE SU “BELLA CIAO”

di Redazione Garzanti | 15.04.2020

Quante volte vi siete ritrovati ad ascoltare o cantare Bella ciao? Ecco cinque curiosità che dovete assolutamente sapere su questo canto, tratte dal libro Bella ciao.

1. La sua origine è misteriosa

Ancora oggi la sua origine non è stata chiarita e la sua paternità è incerta.

C’è chi sostiene che derivi da un canto di risaia nato negli anni 30 in Emilia Romagna, chi addirittura che rilsaga da una melodia Yiddish registrata nel 1919 a New York e portata in Europa da un emigrato di ritorno al paese natio alla fine degli anni Venti.

Quel che è storicamente provato è che Bella ciao è un canto nato durante la Resistenza e si è stato diffuso soprattutto nel dopoguerra come canto di liberazione e antifascista.

2. La casa di carta c’entra molto…

Il successo planetario di Bella ciao, oggi, lo si deve alla serie tv spagnola – La casa de papel, storia di una grande rapina andata in onda dal 2017 e vincitrice nel 2018 di un International Emmy Award, che ha avuto grande risonanza non solo in Spagna ma anche in Italia (col titolo La Casa di carta), Argentina, Brasile. La canzone partigiana, cantata in italiano, è presente in alcuni passaggi cruciali, a sottolineare i momenti di felicità e la componente ribellistica del gruppo di rapinatori.

3. Lo conoscono (e lo cantano) davvero tutti

Le occasioni per ascoltarla o cantarla sono tante: manifestazioni, comizi, funerali, trasmissioni televisive, film, viaggi della memoria, ma non solo.

Nel 1984, ai funerali di Enrico Berlinguer il canto partigiano risuona più volte, cantato dall’enorme folla e nel 2007 a quelli di Enzo Biagi.

Nel 2010 Woody Allen e dalla sua New Orleans Jazz Band ne suononano una versione al clarinetto all’Auditorium di via della Conciliazione.

Nel 2013 risuona dietro il feretro di Jovanka Broz, la vedova di Tito, che aveva lasciato disposizione che fosse quel canto a risuonare al suo funerale.

Il canto è ormai un successo mondiale, favorito anche dalle interpretazioni di Goran Bregovic e di Manu Chao, dei Chumbawamba, e di tanti altri artisti.

4. È il canto antifascista per antonomasia

Da quando si è diffusa in tutto il mondo, Bella ciao risuona come canto di protesta antifascista in manifestazioni contro i poteri forti e dittatoriali.

Fu intonata durante le manifestazioni turche contro il premier Erdoğan avvenute in Piazza Taksim a Istanbul e in tante altre città turche nel 2013.

È stata cantata anche dal movimento “Occupy Wall Street” nel 2011.

(dal minuto 1.26)

5. È cantato in 40 lingue diverse

Un jingle di rara potenza, che troviamo in numerose versioni e rifacimenti. I più recenti per dimostrare vicinanza e soliderietà agli italiani durante l’emergenza sanitaria covid-19.

Un’intera via della città tedesca di Bamberga dedica all’Italia Bella ciao

Bella ciao interpretata dall’orchestra del Teatro nazionale serbo

I vigili del fuoco inglesi intonano Bella ciao

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