È una mattina qualsiasi di un giorno qualsiasi. Lea Linder sta comprando il pane. Nel negozio la osserva una donna anziana. È avvolta in un cappotto verde. Le si avvicina e quasi urla: «Sei Lea, la piccola Lea di Auschwitz!». E fugge, scompare.
Come ha fatto quella donna a riconoscerla dopo tanti anni? Chi è? Chi era? Lea non riesce più a darsi pace. La cerca. Vuole scovare quel fantasma. Si sforza di ricordare. Se conosceva il suo nome, può essere stata un'aguzzina nel luogo dell'ignominia?
Riesce a individuarla. Incontrarla. E ancora a temerla come la bambina di allora, dibattendosi tra il perdono e la rivalsa.
Edith Bruck, straordinaria testimone della più grande tragedia del nostro tempo, affronta con fine sensibilità e sapienza narrativa due temi chiave che segnano l'esistenza di tutti noi: la memoria e la pietà. La donna dal cappotto verde li indaga facendone il motore di una storia, la storia ? possibile e impossibile ? di due donne che si cercano, oltre il dolore e la colpa.
