«Fu dodici anni prostituta, cinque volte moglie – e una volta al suo stesso fratello – dodici anni ladra, otto anni deportata criminale in Virginia, e alla fine diventò ricca, visse onesta e morì penitente». Il lungo sottotitolo originale dell'opera abbozza con efficacia il personaggio femminile di grande carattere nato dal crudo realismo di Defoe. Il romanzo si propone di illustrare i pericoli del vizio, le lusinghe dei piaceri, i mali della corruzione, la vanità della carne, la consolazione della virtù, il premio del lavoro e dell'obbedienza ai precetti della religione. Ma l'intento edificante sbiadisce di fronte al fascino irresistibile della protagonista che conquista il lettore con la sua spregiudicatezza e l'animalesca vitalità, oltre che con il suo coraggio, la capacità di restare sé stessa nel cerchio vizioso cui è condannata e la tenacia con cui lotta per la vita, sorretta da un'incrollabile fiducia nelle proprie forze, le sole su cui possa contare.
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