Introduzione, saggio, traduzione e commento di Graziano Arrighetti
Con testo a fronte
Una vicenda personale – la disputa che Esiodo sostenne col fratello Perse per la divisione delle terre ereditate dal padre – è lo spunto da cui trae origine Opere e giorni (sec. viii a.C.), capostipite di una lunga serie di poemi didascalici che celebrano la vita agreste. L’opera è innanzitutto una raccolta di precetti per l’agricoltura e la navigazione: rifuggendo da vagheggiamenti idillici, Esiodo presenta una campagna autentica, vista con gli occhi di chi ha esperienza diretta della dura vita nei campi. Ma le Opere sono anche un poema sul destino dell’uomo, sulla convivenza tra gli individui, sulla vera giustizia. Attraverso favole, insegnamenti e miti, come quello delle cinque età che delinea l’evoluzione del genere umano, Esiodo mostra il fondamento etico e religioso del lavoro e ne riscatta la componente di bruta fatica. Anteposto alla gloria delle imprese eroiche come principale dovere di ogni uomo, il lavoro diviene strumento di elevazione che permette di superare la condizione ferina e vivere dignitosamente in armonia con il cielo e gli dei.
