«È un ragazzo onesto, sarà un buon marito per Milla...» Comincia così questo romanzo d’amore, vivo e appassionato, con personaggi veri, buoni e cattivi, allegri e tristi proprio come nella vita. Milla è una ragazza molto ricca, intelligente, buona e sensibile. Ha un solo difetto: è brutta. Ed è disperatamente innamorata di Martino, bello, povero e troppo onesto per sposarla per interesse. Martino è orgoglioso, vuole riuscire da solo: ma una mattina d’inverno, in un affollatissimo tram, decide di accettare la proposta dell’amico Filippo di aiutarlo a laurearsi, a patto che sposi Milla.
In queste pagine, Scerbanenco mostra tutta la sua prodigiosa sensibilità nel cogliere gli aspetti spesso contraddittori dell’animo umano, specie quello maschile, che «vicino alla donna vuole essere tranquillo, abbandonato e dominante». Come scrive Carmen Covito nella sua Prefazione, «alla luce di questa intuizione suprema, diventano plausibili tutti i tentennamenti sentimentali di un protagonista che prima dice di sì e poi dice di no accampando la scusa di un vecchio amore (per una donna bella) che è tornato a travolgerlo e poi sparita quella ecco che ridice di sì ma aggiunge che però forse; e il romanzo diventa interessante anche per noi ragazzacce post-arrabbiate di fine millennio che un uomo così non lo vorremmo neanche morto».