Introduzione di Delio Cantimori
Note di Stefano Andretta
«Libro vivente, in cui l’ideologia e la scienza politica si fondono nella forma drammatica del mito»: così Gramsci definisce Il Principe, il trattato che ha fatto di Machiavelli il profeta dello stato moderno, l’inventore della politica come scienza autonoma, il teorico della contraddizione tra «forza» e «morale». Preparato da quindici anni di studio dell’«arte dello stato», ispirato a una concezione realistica della natura umana e a una visione spregiudicata dell’agire politico, Il Principe è anche l’opera che ha bollato il suo autore di immoralità e ateismo, perfidia e diabolica obliquità.