Dopo il rilascio dal carcere di Spandau, dove aveva scontato la pena inflittagli dal tribunale internazionale di Norimberga, Albert Speer, l'architetto del Terzo Reich, fu assistito da Joachim Fest, in veste di "consulente interrogante", nella redazione delle sue Memorie e dei Diari di Spandau. Dopo ogni colloquio Fest prendeva appunti, ora pubblicati per la prima volta. Un contributo importante per comprendere la psicologia della dirigenza nazista e una testimonianza della capacità di Fest di rendere con la scrittura tutte le sfumature di un dialogo difficile, segnato dalla diffidenza reciproca.
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