Introduzione di Sergio Zoppi
Traduzione e note di Franco Montesanti
L’“eresiarca” che dà il titolo a questa raccolta pubblicata nel 1910 è padre Benedetto Orfei, prete di Alessandria che, colpito dal parallelismo fra i tre crocifissi sul Golgota e le persone della Trinità, si convince che il Padre e lo Spirito Santo si siano incarnati nei due ladroni. È il prototipo dei tanti personaggi eccentrici e irriverenti che popolano questi racconti fantastici. Diversi per soggetto, atmosfera e tono, sono accomunati dal tema religioso e dal gusto per la parodia, per il gioco letterario, per l’erudizione bizzarra. Attingendo agli episodi più singolari delle Scritture – da Salomè a Simon Mago – come al folclore e alle leggende popolari, Apollinaire spazia da Praga, dove l’ebreo errante si reincarna in un anonimo passante, alla Roma papalina, nei cui santuari imperversano spericolati dibattiti teologici. Uno stravagante carosello di falsi Messia e veri eretici, ciarlatani e ministri di Dio percorre queste pagine dove i miracoli si rivelano sacrilegi, mentre peccatori e santi, criminali e martiri si scambiano continuamente i ruoli.