Una serie di intuizioni geniali fanno dei Pensieri una successione di folgoranti verità rapprese in celebri formule: l’uomo come creatura smarrita tra due infiniti, l’opposizione tra mente e cuore, la ripresa eloquente dell’antico contrasto tra miseria e grandezza. Opera in cui si confrontano e si scontrano le esigenze estreme della scienza e della religione, i Pensieri sono nello stesso tempo un grande capolavoro letterario, che getta sulla scena un nuovo eroe: l’uomo, come ha scritto Macchia, «inquieto, torturato dall’incostanza e dalla noia e dal voler essere felice, nonostante le sue miserie».
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