Introduzione di Ferdinando Camon
Traduzione di Andrea Zanzotto
Balthazar Claës, ricco e colto esponente della borghesia fiamminga del primo Ottocento, è divorato da una febbrile quanto tragica ansia di sapere, e si divide tra l’amore per la moglie e i figli e una vocazione scientifica spinta fino alle soglie della follia. Discepolo di Lavoisier, persegue con sforzi titanici la ricerca dell’Assoluto, il misterioso principio comune a tutte le forme della materia, moderna reincarnazione della «pietra filosofale» lungamente inseguita dagli alchimisti. In questa impresa impossibile finirà col dilapidare affetti e patrimonio: il trionfo della scienza reclama il sacrificio della felicità domestica. Il romanzo, lineare e compatto, assai efficace nell’evocare gli anni pionieristici della chimica, è la storia dello scontro mortale tra le due forze antagoniste in campo – la famiglia e la conoscenza – e delle vittime e sofferenze che tale lotta produce.
Pubblicato nel 1834 nelle Scene della vita privata, La ricerca dell’assoluto trovò solo nel 1845 la sua definitiva collocazione all’interno della Comédie humaine fra gli Studi filosofici.