Sospesi tra i due poli dell’isolamento e della vita in comune, dell’azione e della percezione, del passato e del presente, della realtà e dell’illusione, i racconti di Hawthorne hanno una qualità crepuscolare, una tessitura esile, quasi evanescente. L’universo della Nuova Inghilterra è lo scenario continuamente mobile delle inquietudini, delle potenzialità e delle alternative attraverso le quali il “nuovo mondo” sta imparando a riconoscersi, a misurarsi con la dimensione arcana delle proprie leggende, a lottare «per costruirsi un nuovo dio», come ha scritto nel 1950 Eugenio Montale, presentando l’edizione di una selezione da questi racconti.
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