Scrisse Rilke che I sonetti a Orfeo erano nati «in un impeto dello spirito che fisicamente riuscii appena a sopportare, tanto era immane e irresistibile». La ricchissima varietà di immagini che fluisce nei Sonetti ruota attorno all’idea della metamorfosi, dell’eterno ciclo della vita e della morte. La figura di Orfeo, arcano maestro di ogni rinascita, fascinatore del regno dei morti, instilla nei versi la visione di una mistica unità nella quale i “due mondi” opposti si fanno volti di una stessa realtà.
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