«L’arte straordinaria di questo romanzo – scrive Vincenzo Cerami nella sua prefazione – si nutre di un irriducibile conflitto che ha sede nelle categorie dello spirito. La vicenda narra del lungo viaggio di Pinocchio dal buio prenatale alla luce: la dolorosa catarsi che lo porterà verso la cruda realtà. Una sorta di epoché, di sospensione del giudizio, governa l’affettività di Collodi per la sua creatura allegra e patetica. Di qui la poesia e la “durevolezza” di un personaggio il quale, grazie alla sua lotta contro l’impossibile, si fa metafora del passaggio dal principio di piacere al principio di realtà.»
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