In Salambò, scritto nel 1862 all’indomani di un viaggio in Tunisia, Flaubert compone una grandiosa epopea, storica e letteraria insieme, che spazia dall’Oriente immaginario, al gusto dell’esotico e del bizzarro, dall’amore per l’archeologia e le antichità classiche e cristiane, alla seducente tentazione delle più oscure pulsioni che albergano nel suo animo di scrittore. Ambientato a Cartagine nel III secolo a.C., il romanzo è incentrato sulla figura della vergine sacerdotessa Salambò che, con una notte d’amore, cambia le sorti della guerra per poi perire insieme all’amato. In lei prende forma il desiderio di Flaubert di conciliare la bellezza sensibile e l’illusione della verità e su di lei si concentrarono le critiche di chi, nell’eroina cartaginese, volle vedere una Emma Bovary in costume.
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