Fin dai primi versi le virtù di Coriolano si mostrano come facce di medaglie la cui altra faccia è un vizio. Il motivo dominante di questo dramma è il principio di contraddizione che esprime la realtà finale della tragedia. Ma è una tragedia senza catarsi, non c’è superamento né compensazione. Nel Coriolano l’uomo e i suoi propositi sono sbattuti come foglie al vento del destino e del caso, eppure, nello stesso tempo, è l’uomo che vuole e sceglie in piena libertà il suo destino, poiché esso è inscritto nel suo carattere; egli può e vuole diventare soltanto ciò che è. L’assassinio dell’eroe «stupendo e terribile, inquietante e inaudito, candido e incomprensibile» chiude la tragedia come un evento assurdo.
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